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La replica

Click day a Unipa, Midiri: “Procedura inadeguata. E il numero chiuso è dannoso”

venerdì 22 Settembre 2023
massimo midiri

Alla fine, anche il Rettore dell’Università degli studi di Palermo, Massimo Midiri, giudica “inadeguata” la modalità di selezione con graduatoria in base all’ordine cronologico delle prenotazioni online. Insomma, il famoso click day, che ilSicilia.it ha raccontato in QUESTO ARTICOLO. In qualche caso – dice Midiri – si è rivelata particolarmente critica a causa dell’enorme numero di richieste pervenute, che ha comportato l’esaurimento dei posti in pochissimi minuti. Alla luce di ciò, siamo consapevoli che tale modalità di selezione sia inadeguata e dal prossimo anno accademico molto probabilmente la abbandoneremo, sperimentando nuove forme più adeguate. Per i quattro corsi di laurea magistrale e per uno dei corsi di laurea triennale (Farmaceutica e nutraceutica animale) in cui si è fatto ricorso a tale modalità di accesso, tuttavia, stiamo provvedendo ad un aumento dei numeri per consentire l’accesso a tutti i richiedenti, superando in questo modo le criticità riscontrate. Per i restanti quattro corsi di studio (due triennali e due magistrali a ciclo Unico) non sarà purtroppo possibile ammettere tutti gli studenti che hanno partecipato alla procedura, ma stiamo valutando la possibilità di mettere a bando nuovi posti, con selezioni affidate questa volta ai test. 

E i corsi a numero chiuso?

“Sono assolutamente dannosi e inopportuni tutti i limiti alle possibilità di accesso all’istruzione universitaria, a partire da quelli legati al numero programmato”. Il Rettore, in una lunga nota, fa riferimento ai dati della Sicilia, peggiore tra le regioni italiane per numero di laureati. Questa condizione – scrive – limita fortemente le possibilità di sviluppo e la competitività del nostro sistema economico, oltre ad escludere larghe fasce della popolazione dall’accesso ai gradi più alti della formazione. Tuttavia, tutte le Università italiane sono costrette a fare ricorso a tale limitazione, per alcuni corsi di studio particolarmente richiesti, in quanto le norme nazionali o il limitato numero di docenti e di posti aula impedisce di ammettere ai corsi tutti gli studenti interessati”.

Come si arriva a queste limitazioni? 

“Questa – sottolinea il Rettore – è una diretta conseguenza dei fortissimi tagli finanziari imposti al sistema universitario nello scorso decennio, rispetto ai quali solo negli ultimi anni si è vista un’inversione di tendenza, che però non ha ancora consentito di recuperare i precedenti tagli”.

Stuzzicato sulla “possibile mancanza di appeal” di Unipa, Midiri sottolinea, invece, gli sforzi dell’Ateneo per migliorare la qualità di spazi e strutture. Questo grande impegno ha portato l’anno scorso ad un incremento del numero di matricole (oltre il 2% in più rispetto all’anno precedente) e i dati parziali del nuovo Anno Accademico mostrano un trend molto favorevole, con circa mille immatricolati in più rispetto alla stessa data dello scorso anno”.

Test di ammissione: non è tutto “rose e fiori”

“Nei casi in cui si ricorre al numero programmato – prosegue Midiri – l’accesso è di solito regolato da test a domanda multipla, un sistema di selezione del tutto insoddisfacente e non meritocratico. Tale metodo, infatti, non permette di valutare attitudini e capacità critiche, ma solo il possesso di nozioni, e determina una forte disparità per censo, favorendo i ragazzi le cui famiglie possono sopportare i costi delle onerose scuole di preparazione private che sempre più si vanno diffondendo. Per superare una parte di queste criticità, l’Università di Palermo organizza da qualche anno corsi gratuiti di preparazione”, a distanza e in presenza, “alla portata di tutti”.

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