Il Comitato di quartiere “BANDITA – Costa Sud Palermo” e oltre quaranta residenti della storica borgata marinara annunciano l’impugnazione della Delibera Consiliare che, senza alcuna motivazione, ha respinto le osservazioni presentate al progetto di “Riqualificazione ecocompatibile del lungomare della Bandita“, precedentemente accolte, seppur parzialmente, dagli uffici e dai progettisti del Comune. L’azione legale è stata affidata all’avvocato amministrativista Santo Botta.
I proprietari degli immobili siti nella zona “Bandita”, una borgata altamente edificata a scopo residenziale e già servita da infrastrutture primarie, si sono attivati fin dall’inizio del processo di pianificazione del progetto, che prevede l’allargamento di via Messina Marine, la realizzazione di un parco pubblico, un nuovo spazio pedonale, un percorso ciclabile e un parcheggio pubblico.
Dopo l’approvazione del progetto di Fattibilità Tecnico Economica (Delibera C.C. n. 236/2024) e la pubblicazione dell’Avviso pubblico per le osservazioni, i residenti, riunitisi in comitato, erano stati ascoltati dalla competente commissione consiliare del Comune di Palermo. Successivamente, hanno presentato due osservazioni chiave:
- “Waterfront”: Proposta di avanzare leggermente l’area a verde verso il mare e creare un percorso pedonale tra il verde e il fronte attuale delle case, al fine di evitare demolizioni invasive di porzioni di fabbricati e pertinenze abitate, che avrebbero pregiudicato la staticità degli immobili e l’accesso dei residenti. L’obiettivo era ottenere la riqualificazione dell’area senza demolizioni parziali dannose.
- “Parcheggi e modifica percorso ciclabile”: Proposta di mantenere la sola pista ciclopedonale panoramica lungo la spiaggia, eliminando la duplicazione di un’ulteriore inutile pista ciclabile su via Messina Marine e riorganizzare l’attuale marciapiede per creare posti auto paralleli, al fine di sopperire alla cronica carenza di parcheggi pubblici e migliorare l’accessibilità, specie per i cittadini anziani e diversamente abili che sarebbero costretti a parcheggiare a distanza di parecchie centinaia di metri dalle proprie abitazioni.
È cruciale sottolineare che gran parte di queste osservazioni avevano trovato riscontro positivo da parte degli uffici comunali e dei progettisti del piano. In particolare, era stato dedotto il parziale accoglimento della richiesta di escludere dalle previsioni di demolizione alcune porzioni di fabbricati, la creazione di un percorso pedonale tra il verde e le case, l’eliminazione della ciclovia su strada in corrispondenza della borgata per prevedere posti auto, e il parziale mantenimento di una porzione del parcheggio previsto e finanziato all’interno del progetto.
“Siamo profondamente delusi e indignati per la decisione del Consiglio comunale,” dichiara Antonio Tomaselli Portavoce del Comitato. “Dopo un lungo e costruttivo
L’avvocato Santo Botta, legale dei residenti, ha confermato l’avvio delle procedure per impugnare la delibera consiliare nella parte in cui non sono state accolte le osservazioni. “Questa delibera presenta evidenti vizi di legittimità, in particolare per l’assoluta carenza di motivazione nel respingere osservazioni precedentemente ritenute valide dagli stessi tecnici comunali,” ha dichiarato l’Avvocato Botta. “Chiederemo al Tribunale Amministrativo Regionale di ristabilire la corretta dialettica tra l’Amministrazione e i cittadini, garantendo che le decisioni urbanistiche vengano prese con la dovuta ponderazione e trasparenza.”
Il Comitato “Bandita-CostaSud” e i residenti attendono ora il pronunciamento della giustizia amministrativa, fiduciosi che venga riconosciuta la fondatezza delle loro ragioni.