La luce rimane accesa in sala, la platea si ricompone in un unico istante. Il caso delle firme false è alle spalle. Se non proprio dimenticato, accantonato. Il confronto tra i candidati a sindaco delle Comunarie del M5S di Palermo decolla qualche minuto dopo le otto di sera. Né puntuale, né in ritardo. Scorrono sul palco del cinema De Seta, ai Cantieri culturali della Zisa i tre protagonisti. Ugo Forello, Giulia Argiroffi e Giancarlo Craparotta rimangono seduti, uno accanto all’altro . A turno guadagnano il centro della scena. Affrontano il punto indefinito davanti a loro che serve ad esorcizzare la paura e smorzare la tensione. Manca Tiziana De Pasquale, candidata scelta dal web, che ha deciso di ritirarsi qualche ora prima. Seduto in platea Igor Gelarda, l’altro candidato, poliziotto in attesa di aspettativa. Il M5S apre la sua serata con sobrietà. Ritmo assicurato dalle risposte da dare in due minuti. Non si rumoreggia. L’attenzione è massima. Il giornalista de La Sicilia, Mario Barresi, chiamato a moderare, rappresenta uno dei primi casi in cui il movimento si apre ad un atto di fiducia nei rapporti spesso complicati con la stampa.
I profili dei candidati scivolano brevemente davanti al pubblico. Argiroffi , architetto palermitana, progettista che ha lavorato con i profili tecnici delle pubbliche amministrazioni, ama la bellezza e spera di ricostruire Villa Deliella, uno dei simboli della Palermo saccheggiata urbanisticamente. Giancarlo Craparotta, ingegnere, esperto di rischio idraulico. Esperto di energie rinnovabili ed impianti fotovoltaici. Si occupa di microimprese nel turismo. Ugo Forello, avvocato. Noto il suo Impegno civile su lotta alla mafia ed al racket delle estorsioni. Fondatore di Addiopizzo che ha lasciato l’associazione per candidarsi. Motivazioni forti per tutti e tre i finalisti delle Comunarie come si evince dai loro interventi. Per Forello: “il movimento è l’unica forza in grado di garantire una alternativa per Palermo. Quello che manca nella nostra città è una visione condivisa“.
Craparotta non ha dubbi sul fatto che “il movimento è un meraviglioso strumento di libertà“, mentre per Argiroffi “è appassionante condividere e partecipare, essere ascoltati e riconoscersi in una parte della comunità“. Il primo giorno da sindaco con atti simbolici e sostanziali, il sistema da cambiare alla radice, i rifiuti, le battaglie sulla mobilità, la macchina burocratica del Comune di Palermo. Tutti spunti su cui i candidati vengono sollecitati. I tre grillini impattano con le singole questioni. A meno di un’ora dall’inizio viene comunicato che la diretta su Facebook ha messo insieme più di 2mila persone. La grande bellezza e la grande bruttezza di Palermo diventa uno dei temi su cui incalza Barresi, con Forello che cita Peppino Impastato: “La gente dovrebbe esser educata alla bellezza“. Il degrado a cui Palermo è assuefatta, è la cifra fatalistica da cui si deve uscire – dice Argiroffi – mentre Craparotta si mette dalla parte dei bambini a cui è difficile spiegare le cose che non vanno: “Risorse che dovranno fare sistema per il rilancio di Palermo”. Poi si passa alle domande del pubblico.
I tre candidati vanno abbattendo lo steccato iniziale di tensione. Entrano nel merito delle questioni. Sono consapevoli del fatto che tocca a loro essere il primo filtro tra “la pancia” della protesta della gente e della base, e la scommessa di provare a governare Palermo. Concorsi di progettazione, provvedimenti da adottare per migliorare alcune zone come il polmone verde della Favorita, capacità progettuale e reddito dì cittadinanza. Periferie e borgate. Questi alcuni temi.
La graticola si conclude dopo le dieci di sera. Né tardi, né presto. Chiude la serata Giancarlo Cancelleri, leader regionale del movimento che saluta e ringrazia i partecipanti. L’avviso ai naviganti è stato lanciato. La parola adesso passa alla rete. E poi ai palermitani.