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Il nuovo Piano triennale del fabbisogno di personale 2018/20, approvato dalla giunta del Comune di Palermo, spiana la strada a stabilizzazioni e nuove assunzioni. L’amministrazione ha calcolato una dotazione organica complessiva di 7.517 unità, ovvero di 1.317 dipendenti in più rispetto ai 6.200 attualmente impiegati dall’ente. Questo tuttavia non vuol dire che nell’arco di due anni saranno stabilizzati o assunti altrettanti lavoratori, poichè tutto ciò è vincolato alla capacità assunzionale del Comune. In altre parole alla sua disponibilità di risorse e al rispetto dei parametri economici stabiliti dalla legge.
Proprio in queste ore il Consiglio comunale sta affrontando l’approvazione del bilancio consolidato, fondamentale per dare certezza economica a quanto detto. Di sicuro nei prossimi giorni, e più precisamente entro il 28 dicembre prossimo, firmeranno il contratto a tempo indeterminato i 53 precari cosiddetti “ex articolo 23”, mentre da qui al 2019 dovrebbe concludersi l’iter per la stabilizzazione dei 598 lavoratori del bacino “Palermo lavoro”. I loro contratti, infatti, possono contare sullo stanziamento di 55 milioni di euro che lo Stato destina al Comune.
Al di là della definizione delle vertenze storiche, se dal punto di vista contabile le carte saranno a posto, da qui al 2020 il Comune di Palermo potrebbe pubblicare diversi bandi per sopperire alle proprie carenze di personale.
“Questo piano – spiega Nicola Scaglione del sindacato Csa – anche se non rappresenta il massimo possibile è stato approvato dalle sigle sindacali Csa, Cgil e Uil, che hanno dato parere favorevole, perchè comunque avevamo la necessità entro il 31/12/2018 di avviare i processi di stabilizzazione o eventualmente garantire le proroghe a questi contratti. Contratti che altrimenti scadevano e rischiavano di mandare sia i colleghi in mezzo alla strada, sia di dare un grosso colpo ai servizi della città di Palermo che questi colleghi riescono a garantire con il loro lavoro”.