Via libera da parte del Collegio dei revisori sul bilancio di previsione 2019/2021 del comune di Palermo, parere favorevole ma potremmo dire con riserva. L’iter adesso prevede la discussione in Consiglio comunale e l’approvazione entro i termini di legge fissati al 31 marzo 2019.
Nella relazione di ben 42 pagine, vi è un’analisi dettagliata di tutti i conti dell’Amministrazione comunale e in particolare il collegio dei revisori si sofferma sulle Partecipate, infatti, secondo quanto si evince nella relazione dei Revisori nel 2018 Amat ha una perdita di 5,5 milioni, Rap di 12,5 e Reset di mezzo milione, e per quanto riguarda Amap i numeri indicati potrebbero non essere del tutto “attendibili” e a scriverlo sarebbe l’azienda stessa spiegando che “i dati riportati nella reportistica infra annuale “sono il risultato di valori contabili e valori oggetto di stima a cusa dell’assenza di dati disponibili alla data di predisposizione dei report“.
Invece, l’accantonamento per le perdite che ad oggi dovrebbe essere di circa 4,2 milioni, per il Collegio non sarebbe sufficiente “A fronte di tali perdite potenziali – scrivono i revisori – non sono stati effettuati ulteriori accantonamenti rispetto a quelli previsti nel 2018 – pari a poco più di 4 milioni – mentre sarà necessario ricostituire il capitale sociale dell’Amat in virtù della perdita di cui al Bilancio 2017 o ridurlo entro i limiti di legge“. Più o meno simile la situazione per la Rap le cui perdite ammonterebbero a 12,5 milioni e un capitale sociale di soli 14,5 milioni. Tradotto significa che nel 2018 ci sono stati 18 milioni di buco che dovranno essere sistemati nel 2020. Insomma, dati e relazione per niente confortanti.
Dunque il collegio dei revisori, a fine relazione riassume la situazione dell’Amministrazione Orlando soffermandosi sulla mancata estinzione delle anticipazioni di Tesoreria e quindi “La bassa capacità di riscossione delle entrate proprie che potrebbe denotare una incapacità dell’Ente ad adempiere alle proprie obbligazioni“.
In merito alla “previsione di utilizzo di entrate non ricorrenti per finanziare le spese ricorrenti – come sanatorie per abusi edilizi o entrate da titoli abitativi edilizi, i revisori ritengono sia fondamentale che nel 2019 l’Amministrazione tenga conto della “gestione di queste specifiche poste in Bilancio” – in quanto potrebbero essere funzionali per rideterminare gli equilibri strutturali del bilancio di previsione.
Invece per quanto concerne i Fondi Crediti Dubbia Esigibilità il Collegio evidenzia la criticità nell’avere adottato il metodo semplificato per la sua quantificazione, questa secondo i revisori potrebbe mettere “a rischio l’Amministrazione a dover provvedere alla sua determinazione con il metodo ordinario in sede di approvazione del rendiconto 2019 e la sua copertura nel corso dei tre esercizi successivi”.
In merito alla “scarsa e difficoltosa attività di riscossione dei tributi propri dell’Ente, pur evidenziando i regolamenti introdotti nel corso del 2018 che hanno da un lato incrementato l’attività di compliance e dall’altro attuato strumenti di compensazione diretta del credito – evidenziano i Revisori che comunque non è sufficiente “tanto da obbligare l’ente al continuo ricorso all’anticipazione di Tesoreria con aggravio di oneri finanziari per lo stesso e possibili ritardi nella tempistica dei pagamenti“.
Infine, per quanto riguarda gli accantonamenti i revisori hanno rilevato la mancanza dell’accantonamento per indennità di fine mandato e per perdite delle Partecipate.
Il Comune deve provvedere ad inviare i dati del bilancio di previsione entro e non oltre i 30 giorni dalla sua approvazione e se non dovesse rispettare la scadenza, il collegio dei revisori avverte che “Non sarà possibile procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, compresi i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e di somministrazione, anche con i processi di stabilizzazione in atto, fino a quando non si provvederà all’adempimento“.
Ma il divieto è anche su “i contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi del precedente periodo“.
In conclusione il collegio fornisce comunque un parere “favorevole” chiedendo all’Amministrazione comunale “Che venga attuata una politica di contenimento delle spese correnti considerata l’insufficiente riscossione delle entrate proprie; la necessità di adeguare il Fondo crediti di dubbia esigibilità; la necessità di costituire dal 2020, del Fondo crediti commerciali “.
A commentare la relazione il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli, esponente di punta di +Europa in Sicilia, afferma “Purtroppo, nonostante la regolarità contabile garantita dagli uffici della ragioneria, il prossimo bilancio mostra tutta la sua fragilità ed insufficienza a soddisfare i servizi alla cittadinanza. Questo è il risultato ormai integrabile di anni di gestione non moderna della macchina comunale e della inadeguatezza gestionale secondo standards moderni ed efficienti“.
“Il parere dei revisori conferma tutti i nostri dubbi – dice il commissario cittadino di Forza Italia Andrea Mineo – Vigileremo in consiglio e in commissione per capire se questa amministrazione ha una visione dei problemi della città e le necessarie soluzioni per risolverli, anche se al momento sembrano procedere al buio”.
“Alle belle parole di Orlando ovviamente non crede più nessuno. Da anni ci raccontano che i conti sono tutti a posto, ma i cittadini di Palermo continuano a pagare le tasse più alte d’Italia. Probabilmente neanche lo stesso Orlando crede più a quello che dice” afferma Concetta Amella, capogruppo del M5s Palermo.
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