Continua il programma di manifestazioni pensato e costruito per i settant’anni di Mimmo Cuticchio. Sabato e domenica, 14 e 15 aprile, alle 18,30, al Teatrino Santa Rosalia di via Bara all’Olivella, è in programma un altro degli spettacoli dei Figli d’arte: il figlio di Mimmo, Giacomo Cuticchio, puparo e musicista, proporrà un altro titolo dell’Opra più tradizionale: “Ruggiero libera Ricciardetto dal rogo”, una storia in cui è protagonista l’amicizia fraterna, quell’emozione che unisce le persone, che permette di partecipare e condividere anche imprese pericolose.
La vicenda, sintetizzata tutta dal titolo, focalizza l’attenzione su un sentimento antico, ma l’episodio è colmo imprese meravigliose e magiche, creature fantastiche e battaglie. I nuclei tematici e scenici che strutturano lo spettacolo ci sono tutti: dietro al legno, ai metalli, alle stoffe si nasconda una simbologia da cui trarre ancora una conoscenza fruttuosa.
Il prossimo weekend, 21 e 22 aprile, la rassegna chiuderà i battenti con “Primo amore di Ruggiero e Bradamante”.
Per gli spettacoli: biglietti 10 e 5 euro.
Il 18 aprile, alle 18,30 al laboratorio di via Bara, si presenta il video di Mimmo Cuticchio “L’opera dei pupi di Palermo”; e il 20 aprile, alle 18 a Villa Zito, il libro “Alle armi cavalieri” pubblicato da Donzelli, che racchiude la memoria del puparo.
70 pupi di opranti e pupari. Una mostra, ma anche un omaggio sincero non soltanto a chi ha preceduto Mimmo Cuticchio, ma anche a quelle mani che gli hanno insegnato a forgiare i metalli, sbalzare uno scudo, intagliare una testa, manovrare un pupo. “70 pupi di opranti e pupari” – al laboratorio dei Figli d’Arte Cuticchio, nel cuore di via Bara all’Olivella, dove resterà fino al 22 aprile, visitabile a ingresso libero dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 – è fatta di settanta teste, settanta corpi, settanta pupi.
“Da quando mi sono staccato dal “carro” di mio padre per aprire il mio teatro – ricorda Cuticchio -, con il “mestiere” che piano piano mi sono costruito, ho anche raccolto pupi realizzati da vari opranti, pupari o semplici amatori che testimoniano la differenza stilistica tra un costruttore e l’altro. Greco, Canino, Modica, Bagnasco, Consiglio, Pirrotta, Di Girolamo, Amante, Celano sono i maestri a cui devo il mio mestiere”.