Un piano che dovrebbe servire al Comune per fare “cassa” e, invece, ieri sera, in consiglio comunale il Presidente del Collegio dei revisori dei conti del Comune, Marcello Barbaro ha, di fatto, “bocciato” l’atto predisposto dalla giunta.
“Non si hanno elementi di valutazione di ordine finanziario ed economico – è scritto nella relazione dei revisori pubblicata dal nostro giornale -. “Quindi è indispensabile ed urgente, soprattutto nell’ambito della programmazione integrare l’attività sin qui svolta, chiaramente inadeguata, al fine di pervenire in tempi certi e ragionevolmente brevi, al migliore utilizzo possibile del patrimonio disponibile”. In aula Barbaro ha, anche, bacchettato l’Amministrazione comunale per i ritardi che riguardano l’approvazione del bilancio di previsione: “Si deve iniziare a far sì che i tempi di approvazione dello strumento finanziario siano accettabili. E’ una questione di etica”. E dopo la stoccata sul piano, espressa nella relazione, ha definito il parere soltanto come “una presa d’atto”. Come dire: prima l’amaro e poi lo zucchero!
Parliamo, dunque, del Piano delle alienazioni, atto propedeutico all’approvazione del bilancio, ma che di fatto non produce economie all’interno dello strumento finanziario del Comune, con il quale l’Amministrazione di Palazzo delle Aquile dovrebbe mettere a reddito il proprio patrimonio immobiliare. Si tratta di appena 38 alloggi di edilizia pubblica di proprietà comunale su un parco di immobili che è superiore alle 2.000 unità, ma quest’ultime andrebbero adeguate a norma di legge. Così come le strutture abusive, che ovviamente non possono essere messe in vendita, per un totale di 604 immobili tra patrimonio indisponibile (67), beni confiscati (78) e alloggi Erp (459).
Malgrado la netta posizione espressa dal Collegio dei revisori nella relazione, Sala delle Lapidi ha approvato, nella tarda serata di ieri, l’atto a maggioranza, creando forti malumori nell’opposizione per un voto che la consigliera Marianna Caronia (gruppo misto) ha definito “un colpo di mano della maggioranza orlandiana capitanata da un impacciato e menzognero presidente del consiglio comunale, il quale dopo avere ieri assicurato a moltissimi consiglieri di maggioranza e di opposizione, che in quella sessione non ci sarebbe stata nessuna votazione, ha invece approfittato di un’aula pressoché deserta e con alcune complicità, in evidente malafede, ha fatto approvare l’atto”.
A difendere, invece, strenuamente la delibera è stato l’assessore al Bilancio Antonino Gentile che, relazionando in aula, ha parlato di uno strumento “redatto nel pieno delle norme giuridiche”, ma sottolineando, anche, di aver chiesto al Sindaco di “implementare la commissione di valutazione e al settore delle risorse umane di avviare una ricognizione per verificare l’esistenza di figure tecniche che possano svolgere questo lavoro”.
Come dire: Al Comune mancano mezzi e uomini per valutare gli immobili e questo crea l’impossibilità di poter avviare il percorso per la messa sul mercato e la conseguente vendita. Quale la soluzione? Lo stesso assessore ha avanzato l’ipotesi di affidamento ad un fondo immobiliare che possa valutare gli immobili e, eventualmente, metterli sul mercato. Una strada però difficilmente percorribile sia per l’aspetto tecnico, che per la tempistica.
Il capogruppo di Forza Italia, Giulio Tantillo, pur “valutando positivamente il lavoro svolto dagli uffici” ha affermato che “vi sono troppi immobili abusivi e su questi grava un costo elevatissimo delle manutenzioni, a fronte di nessun incasso dal punto di vista economico”. Critici anche i pentastellati che hanno parlato di un Piano che “non contiene alcuna refluenza sul bilancio e privo di elementi che potrebbero portare risorse economiche allo stesso strumento finanziario”.
Adesso, quindi, si va “spediti” verso l’approvazione del Bilancio, anche se sul Consiglio c’è da smaltire centinaia di debiti fuori bilancio, per il “modico” importo di circa 15 milioni di euro.