Attentato incendiario ieri notte, il giorno prima della festa del santo patrono di Corleone in provincia di Palermo alla chiesa di Sant’Agostino oratorio Madonna del Soccorso.
Non ci sono dubbi sull’origine dolosa del rogo che ha distrutto il portone d’entrata della chiesa. I vigili del fuoco oltre alle tracce di liquido infiammabile hanno trovato resti di sacchi di iuta e cartoni che hanno alimentato le fiamme. Il portone e parte della facciata della chiesa del 1.300 hanno subito gravi danni.
L’intervento dei vigili del fuoco, arrivati sul posto in pochi minuti ha scongiurato che le fiamme si propagassero all’interno della chiesa. Sull’attentato stanno indagando gli investigatori del commissariato di Corleone. Una delle ipotesi è che all’origine dell’attentato ci sia una disputa su un bene della parrocchia conteso. Ma sull’argomento gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo. Intanto sono stati acquisiti tutti i filmati delle telecamere della zona per cercare di individuare i responsabili dell’attentato.
LE DICHIARAZIONI
“Oggi 1° marzo si celebra San Leoluca, patrono della nostra città. Purtroppo la festività è stata amareggiata dalla notizia di un incendio che ha interessato il portone della chiesa di Sant’Agostino, proprio in occasione della ricorrenza. Fortunatamente il fuoco non ha invaso l’interno della chiesa. Sono intervenuti i vigili del fuoco e le forze dell’ordine che faranno chiarezza sulle cause del rogo“. Lo dice il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi.
“Rattristata per l’accaduto, l’amministrazione comunale condanna duramente il vile gesto, compiuto tra l’altro in un giorno di grande devozione da parte della città, e auspica che i responsabili vengano individuati al più presto. Esprime inoltre solidarietà e vicinanza al parroco don Luca Leone, alla confraternita, ai parrocchiani e alla comunità corleonese, interamente colpita da questo atto – aggiunge il sindaco -. Stiamo cercando comprendere cosa sia successo e se questo gesto sia un attacco anche all’amministrazione nel giorno del santo patrono”.
“Non si conoscono le ragioni di un gesto insensato come quello di questa mattina, che nella festa di oggi ha turbato le celebrazioni liturgiche di San Leoluca – ha detto il parroco, Luca Leone – certamente questo non farà mancare la preghiera per questa città e anche per questi ignoti vandali, affinché per intercessione del Santo Monaco bizantino, il pentimento del male fatto porti frutti nuovi di conversione”.
Ricorda una nota d’Arcidiocesi di Monreale: “Il lavoro di rinascita per questo paese, ha visti impegnati in questi anni la Chiesa di Monreale, per mezzo della Caritas diocesana e in partenariato con Confcooperative Sicilia, nella valorizzazione e gestione dei beni culturali ecclesiali a Corleone: Questa terra sarà bellissima è un progetto di sviluppo di comunità, sostenuto con i fondi 8xmille”.
Il vescovo, monsignor Michele Pennisi, oggi pomeriggio sarà a Corleone in occasione della festa del Santo Patrono della Città,: “sembra profetico – afferma – questo progetto per Corleone, esso nasce dal desiderio di offrire la via della bellezza, coniugata con la legalità e la solidarietà, e la fatica della lotta alla durezza e brutalità di simili gesti, come quello di oggi, ci fanno capire che siamo sulla via giusta”. “Corleone ha una ricca tradizione religiosa e culturale e i parroci di questo comune – osserva – sono fortemente impegnati a indirizzare le nuove generazioni verso la strada della reazione morale alla mafia attraverso una crescita culturale e sociale per sostenere un processo di riappropriazione di una identità positiva”.
MUSUMECI
“Sdegno e condanna per il vile atto incendiario ai danni della chiesa di Sant’Agostino a Corleone nel giorno della festa patronale”. Lo ha espresso il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che ha voluto chiamare al telefono il sindaco del centro palermitano, Nicolò Nicolosi e l’arcivescovo della Diocesi, Michele Pennisi.
“A qualcuno forse starà dando fastidio l’intesa con la quale le Istituzioni civili e quelle religiose lavorano da anni per restituire serenità alla comunità corleonese. Sono sicuro che l’atto sacrilego non impedirà il percorso virtuoso avviato“, conclude il governatore.