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Coronavirus: due militari positivi nella base Nato di Sigonella, paura contagio

giovedì 19 Marzo 2020

Due casi accertati di Coronavirus nel reparto dell’Aeronautica militare di Sigonella. Sono stati trovati positivi al tampone del Covid-19 due militari dell’11° reparto Manutenzione Velivoli. Uno si trova attualmente ricoverato in ospedale mentre l’altro è un portatore asintomatico.

A denunciarlo il Sindacato aeronautica militare (Siam), sottolineando che “a far temere che presso l’Aeroporto di Sigonella possa esserci un potenziale focolaio di COVID vi è il fatto che esistono altri due casi particolari. Il primo è riferito ad un dipendente civile che il 28 febbraio scorso è andato in pensione per poi scoprire giorni dopo di essere positivo al tampone, il secondo riguarda un altro dipendente civile presente in servizio fino al giorno 11 marzo il cui genitore è risultato contagiato dal virus“.

A destare la preoccupazione del Siam è il fatto che “all’interno dell’Aeroporto militare di Sigonella, oltre all’11° RMV sono co-ubicati altri reparti militari come il 41° Storno, il Comando Aeroporto, il 61° Gruppo volo di aerei a pilotaggio remoto e l’ Alliance ground surveillance della Nato (Ags) con presenza di personale molto elevata e che, nonostante l’emergenza in atto, non hanno subito riduzioni dell’orario di servizio o la sua rimodulazione per evitare maggiori presenze, specialmente nelle aree comuni”.

Il Siam considera questa situazione “grave e potenzialmente pericolosa poiché i due militari positivi al Covid sono stati costantemente in contatto con gli uffici e le sale di lavoro ed hanno frequentato l’affollata mensa di Sigonella che verrà irragionevolmente riaperta dopo soli due giorni di chiusura“.

Pertanto il Siam chiede al ministro della Difesa Lorenzo Guerinidi valutare la quarantena per tutto il personale dell’Aeroporto di Sigonella entrato in contatto con i due militari contagiati e ogni altra misura precauzionale di salvaguardia per il personale come visite mediche mirate, smart working, dotazioni di protezione individuale, che ancora mancano, nonchè la chiusura della mensa e una rimodulazione dell’orario di servizio in analogia ad altri reparti dell’Aeronautica che hanno già messo in atto alcune di queste precauzioni“.

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