La crisi economica provocata dall’emergenza COVID-19 ha ricadute su tutti i settori produttivi. La crisi di liquidità è particolarmente acuita per quelle attività costrette a tenere le saracinesche abbassate per via delle misure per il contenimento dei contagi da coronavirus stabilite dal governo.
Intanto, però, pur restando chiusi, negozi e attività devono affrontare costi fissi di gestione, come gli affitti, che rischiano di mettere a rischio la loro stessa sopravvivenza.
Esistono delle misure messe a disposizione dall’ordinamento giuridico che prendono in considerazione situazioni come quella in corso e alle quali gli esercenti commerciali possono accedere.
Di questo si è occupata la FIPE, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che ha predisposto un modello di lettera per predisporre il modello di richiesta al locatore, sebbene in questa fase si tratti di una richiesta di ‘accordo bonario’.
In particolare, il codice civile italiano prevede alcune fattispecie a tutela delle inadempienze dovute a cause oggettivamente non dipendenti dalla volontà del locatario, integrate da altri provvedimenti che hanno trovato spazio nel decreto Cura Italia.