“L’ordinanza è stata pubblicata questa notte. Oggi verrà notificata a tutte le prefetture dell’Isola e al governo nazionale. La Sicilia non può essere invasa, mentre l’Europa si gira dall’altro lato e il governo non attiva alcun respingimento. Vi terrò aggiornati più tardi”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Nello Musumeci.
Con questo messaggio il governatore ha voluto annunciare che l’ordinanza con cui si dispone lo sgombero di tutti gli hotspot e dei centri di accoglienza esistenti è stata fatta partire.
Da venerdì ad oggi, su disposizione della Prefettura di Agrigento, sono stati complessivamente 337 i migranti trasferiti da Lampedusa. Al momento, sull’isola, restano poco meno di 1200 persone suddivisi così: circa mille nell’hotspot e e i restanti 200 distribuiti tra la Casa della fraternità e i locali della parrocchia.
L’ORDINANZA
Punto fondamentale prevista nell’ordinanza è che: “Entro le ore 24 di domani tutti i migranti presenti negli hot-spot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’isola”.
La misura è stata presa, spiega il governatore della Sicilia Musumeci, perché “allo stato non è possibile garantire la permanenza nell’Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio”.
“La Regione Siciliana, mediante le A.S.P. territorialmente competenti, – riporta l’ordinanza – mette a disposizione delle autorità nazionali il personale necessario ai controlli sanitari per consentire il trasferimento dei migranti in sicurezza”.
Il provvedimento di 33 pagine firmato da Musumeci dispone inoltre che “al fine di tutelare e garantire la salute e la incolumità pubblica, in mancanza di strutture idonee di accoglienza, è fatto divieto di ingresso, transito e sosta nel territorio della Regione Siciliana da parte di ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle O.N.G.. La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza comporta le conseguenze sanzionatorie previste dalla legge vigente”.