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“Ciao, caro Governo“: comincia così uno degli sfoghi di barbieri e parrucchieri palermitani che si rivolgono all’esecutivo nazionale (e qualcuno si anche al Presidente della Regione Nello Musumeci). Anche se tanto caro il Primo ministro non deve essere, visto il tono con cui gli si rivolgono.
La categoria non ce la fa più, messa in ginocchio dalle restrizioni per evitare la diffusione del Coronavirus e ulteriormente colpita dagli abusivi che sottobanco svolgono i servizi, danneggiando chi rispetta le regole. E alla fine hanno deciso di rivolgersi direttamente al Presidente del Consiglio, sollecitandolo a non prorogare oltre il 4 maggio la chiusura delle loro attività.
Non è ancora chiaro se il 4 maggio sarà davvero il momento di avvio della ‘Fase 2’, ma la proroga del lockdown è un’ipotesi che non è assolutamente ritenuta accettabile dai barbieri e dai parrucchieri del capoluogo (ma il problema comincia ad assumere rilevanza nazionale, come sottolinea Nunzio Reina, responsabile Benessere della Confesercenti nazionale). Dunque, ecco il videomessaggio indirizzato al Premier Conte e sottoscritto da una decina di lavoratori (ci sono anche barbieri che lavorano oltre lo Stretto).
E se il loro messaggio rimanesse inascoltato? In quel caso i barbieri e i parrucchieri alzeranno comunque le saracinesche. Non solo: scenderanno in piazza contro la misura, il cui prolungamento verrebbe ritenuto vessatorio dal momento che – è la posizione di chi è costretto alla chiusura – si finirebbe con il favorire gli abusivi. Insomma, è proprio il caso di dire che sulle chiusure il suggerimento che arriva dalla categoria a Conte è quello di ‘darci un taglio‘.
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