Porti praticamente a causa del coronavirus, con il traffico delle persone pressoché azzerato, le crociere annullate o disdette, e l’arrivo delle merci che ha subito un drastico ridimensionamento in tutta la Sicilia.
Basti pensare al caso Palermo: il numero dei container che sbarca nel capoluogo siciliano è sceso del 90%: da 250 a venti al giorno, come riporta mobilitapalermo.org. Reggono le esportazioni, con le merci prodotte nell’isola che viaggiano all’interno di 250 container. Riduzione, invece, per i camion che portano le merci in arrivo via mare, con un calo del 4 per cento.
Brutte notizie anche dalla parte Orientale della Sicilia. A Siracusa, per esempio, è stata rinviata la stagione del turismo crocieristico, mentre sono stati del tutto cancellati gli arrivi degli yacht. Stop anche alle prenotazioni. Una batosta per l’economia del settore. Si stima che le perdite, considerati anche i i servizi portuali, quelli legati agli ormeggi e alla spazzatura, possano arrivare a sfiorare i 100 mila euro.
Non vanno meglio le cose a Messina: “Già a fine mese avevamo un paio di grosse navi. Abbiamo ricevuto finora cancellazioni fino a metà maggio di una quindicina di toccate. Vediamo quanto durerà questa emergenza e come il mercato tornerà a rispondere subito dopo. In ogni caso, la stagione è compromessa”, a dichiarato al Quotidiano di Sicilia Mario Mega, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto.