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Coronavirus: solo un traghetto sullo Stretto, medici ed infermieri bloccati a terra

giovedì 19 Marzo 2020

Il sindaco di Messina Cateno De Luca, interviene a proposito della riduzione delle corse delle navi sullo Stretto di Messina a seguito dell’emergenza coronavirus.

Questa mattina sono rimasti sulla sponda calabrese dello Stretto centinaia di persone, tra medici, infermieri, magistrati e forze dell’ordine che non sono riusciti a trovare posto sull’unico traghetto mattutino per Messina“, sottolinea il primo cittadino.

Cateno De Luca
Cateno De Luca

Il sindaco cita il caso di una dottoressa “che, dopo avere tentato di imbarcarsi sia con la macchina che a piedi senza riuscire a trovare posto, si è sentita rispondere di ritornare per la nave delle 19,10, e nel frattempo in ospedale il suo servizio è rimasto interrotto“.

Proprio perché la situazione che si è verificata stamattina, subito dopo l’entrata in vigore delle disposizioni del decreto del ministero dei Trasporti era ampiamente prevedibile – sostiene De Luca – già nei giorni scorsi mi ero fatto promotore di una richiesta di intervento per la modifica e l’integrazione delle disposizioni“.

Per il sindaco di Messina “la riduzione delle navi è un provvedimento che io stesso avevo richiesto così come era stato adottato per gli aeroporti, perché l’accesso incontrollato ai nostri porti ci ha reso un punto nevralgico nella diffusione del contagio“.

Ma contesto e rifuggo da provvedimenti insulsi – conclude De Luca – adottati senza tenere conto del reale volume del traffico passeggeri sullo Stretto, composto da tutte quelle persone che ogni giorno viaggiano per prendere servizio nei propri posti di lavoro e garantire che i servizi essenziali vadano avanti“.

SICLARI (FI): “INTERVENGA CONTE”

Sulla stessa linea del sindaco peloritano, il senatore di Forza Italia, Marco Siclari.

Il personale medico e paramedico in servizio nelle due righe dello Stretto non può essere impedito a traghettare – dichiara -. Oggi all’ospedale di Messina sono mancate ben 20 unità perché le corse sono state ridotte e l’unica corsa disponibile in mattinata dalla Penisola all’Isola è stata presa letteralmente d’assalto“.

Quanto accaduto oggi in riva allo Stretto in ottemperanza del decreto dei Ministri delle Infrastrutture e Trasporti e della Salute – prosegue – ha provocato un effetto inverso a quello desiderato“.

L’emergenza sanitaria del coronavirus si combatte soprattutto con il personale medico e paramedico: il servizio di traghettamento deve essere potenziato oppure un mezzo giornalmente deve essere dedicato ai cittadini che hanno bisogno di assistenza sanitaria in Sicilia ed ai pendolari che svolgono servizi pubblici indispensabili quali i servizi sanitari e quelli delle forze dell’ordine. Intervenga Conte“.

LA RISPOSTA DI MUSUMECI

Quattro corse al giorno (andata e ritorno) da Villa San Giovanni e altrettante da Reggio Calabria per Messina, negli orari più indicati per favorire gli spostamenti dei lavoratori pendolari.

Lo chiarisce il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una nota inviata al ministero dei Trasporti e alle società di navigazione in servizio nello Stretto.

La precisazione – sottolinea una nota della Presidenza della Regione siciliana – si è resa necessaria per interpretare al meglio il contenuto del comma 3 dell’articolo 2 del decreto ministeriale di ieri che ha disposto un’ulteriore limitazione del traffico passeggeri da e verso l’Isola“.

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