La Giunta comunale di Taormina ha disposto con apposita delibera un aggiornamento dell’inventario dei beni di proprietà di Palazzo dei Giurati. L’atto fa seguito ad un’ulteriore delibera con la quale nei giorni scorsi era stato avviato dall’Esecutivo del sindaco Mario Bolognari un piano di ricognizione del patrimonio di cui dispone l’ente.
Per adesso è soltanto una stima effettuata prudenzialmente per avere un quadro aggiornato della situazione ma l’Amministrazione comincia a fare i conti anche perché c’è da fronteggiare la grave crisi economica che verrà determinata dall’emergenza Coronavirus che priverà il forziere comunale di importanti risorse (a partire dai 3 milioni e 400 mila euro di gettito dell’imposta di soggiorno) e rischia di riavvicinare l’ente al baratro del default. E l’aggiornamento dell’inventario è stato così già effettuato in tempi stretti, con apposita proposta di delibera portata in videoconferenza dal vicesindaco ed assessore ai Lavori pubblici, Enzo Scibilia, alla quale ha dato il placet l’Esecutivo.
L’inventario effettuato ha, dunque, stimato in 289 milioni e 779 mila 152 euro il valore complessivo dei beni di cui è titolare il Comune di Taormina. Il tutto è ripartito in 190 beni. Tra i beni di maggior valore c’è il Palazzo dei Congressi, stimato 24 milioni di euro che dovrebbe essere affidato a privati con una gara d’appalto che, a questo punto, rischia di slittare al 2021 se non addirittura oltre. E rimane ancora di oltre 22 milioni la valutazione del Capalc, la ex scuola convitto albergo che potrebbe diventare il “gioiello” da sacrificare se dovesse esserci la necessità di fare cassa attingendo a qualche immobile del patrimonio comunale. Il Comune dispone comunque anche di 47 terreni, distribuiti in varie zone del territorio.
“Nell’anno 2019 – evidenzia Scibilia – la consistenza immobiliare dell’ente risulta variata rispetto al precedente anno in quanto a seguito di una delibera del 21 novembre scorso, l’ex mattatoio di via Dietro Cappuccini è stato demolito e inserito nel patrimonio indisponibile come “area a parcheggio” e “area di riqualificazione e mesa in sicurezza asservita alla Scuola “Ugo Foscolo””.
Sono stati catalogati, quindi, i beni del patrimonio indisponibile e quelli del patrimonio disponibile e i beni immobili demaniali. “Il patrimonio – sottolinea Scibilia – non è più considerato in una visione statica quale mero complesso dei beni del Comune di cui va assicurata la conservazione, ma una visione dinamica, quale strumento strategico della gestione finanziaria, come complesso di risorse che l’ente deve utilizzare in maniera ottimale”.
E se sin qui la strategia mirava anche a cercare delle nuove opportunità per locare alcuni beni di cui dispone il Comune, sembra difficile che si possano ora trovare dei privati disposti a prendere in affitto dei locali, a fronte della crisi che ci sarà per effetto del Covid19. Di certo il Comune non potrebbe chiedere le cifre spropositate che qualche anno fa hanno portato ad espletare qualche bando che ha messo in gara i “gioielli” del Comune con un canone astronomico d’affitto di oltre 10 mila euro al mese. Cifre che non potranno più esistere, in una capitale del turismo che dovrà ridimensionare le sue pretese e ripartire, come tutti, da zero.