“L’industria turistica siciliana è in ginocchio, non è in grado di sopportare una crisi come quella dello scorso decennio, dalla quale di fatto non è mai del tutto uscita. “Bisogna agire in fretta e in modo professionale e sistematico con massima compattezza e unità di intenti tra privati e tra pubblico e privato.” E’ quanto emerso dal Tavolo di crisi turismo covid -19 organizzato da Uras federalberghi Sicilia e Faita Sicilia.
Per la sopravvivenza delle aziende turistiche alla crisi creata dal coronavirus, sono emerse dei punti chiavi, delle possibili azioni che potrebbero aiutare la situazione in corso come, ad esempio:
sgravio totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico delle imprese siciliane del settore turistico per un periodo pari al superamento della crisi e non prima del 31 ottobre 2020, anche per i contratti a tempo indeterminato anche ai lavoratori stagionali a tempo determinato. Rimuovendo gli sbarramenti in essere: lavoratori fino a 35 anni, disoccupati da almeno 6 mesi e estendere la NASPI dal 50% al 100% dei mesi lavorati;
estendere esenzione IRAP – in atto prevista solo per i primi 5 anni – a tutte le imprese del turismo per un periodo pari ad almeno 12 mesi, rendere IMU deducibile al 100% sia ai fini IRES che ai fini IRAP, vincolare immediatamente tutti i Comuni all’applicazione della tariffa puntuale TASI/TARI così come previsto dalla legge ed equiparare le tariffe delle strutture ricettive a quelle delle civili abitazioni, sospendendo, inoltre le altre tasse e tributi;
prevedere slittamento rate dei mutui per un periodo di almeno 12 mesi;
attivare ed aumentare credito di imposta (dal 45% al 75%) da calcolare quale contributo sulle spese sostenute a consuntivo e non con preventiva autorizzazione (vedi tax credit alberghi), estendendo il credito di imposta a tutti gli investimenti tesi a migliorare la produttività e l’efficienza aziendale, incluse le ristrutturazioni e le spese per il completamento dell’impiantistica antincendio prevedendo, inoltre, un indennizzo pari all’80% per tutte le prenotazioni cancellate opportunamente documentate;
impegnare i Comuni ad utilizzare i ricavi della tassa di soggiorno per incrementare lo sviluppo turistico e, inoltre, a quelli delle isole minori ad utilizzare almeno il 10% dei ricavi derivanti dall’incasso del contributo di sbarco in attività di promozione turistica da concordare con parere vincolante delle associazioni di categoria del turismo maggiormente rappresentative presenti sul territorio;
prevedere un fondo regionale che garantisca le prenotazioni dei viaggiatori e copra quindi il costo di eventuali penali che dovessero insorgere a seguito dell’emanazione di ordinanze o altre misure restrittive da Covid-19;
finanziare una campagna di promozione adeguata e puntuale che colpisca il giusto target.