La pandemia provocata dalla diffusione del Coronavirus, che sta flagellando il mondo intero, non ostacolerà la celebrazione della Santa Pasqua, anzi: nei giorni del Triduo pasquale, in particolare sabato 11 aprile, si trasmetterà, in diretta Tv e sui canali social, la venerazione della Sacra Sindone.
Per la prima volta nella storia, così come è stato per la recente benedizione Urbi et Orbi e per la concessione dell’indulgenza plenaria officiata da Papa Francesco in una insolita Piazza san Pietro vuota, il Sacro Lino, che si ritiene abbia avvolto il corpo morto del Cristo nel sepolcro, custodito a Torino, verrà esposto, seppur in maniera virtuale, in tutto il mondo contemporaneamente.
L’iniziativa è dell’arcivescovo Cesare Nosiglia, d’intesa con il Vaticano; il Lino non verrà spostato dalla teca in cui è normalmente custodito, ma potrà essere contemplato attraverso le piattaforme che renderanno disponibili la diretta.
Quella di sabato 11 aprile aprile rappresenta, dunque, una specie di esposizione “straordinaria” della Sindone; l’ultima ostensione classica, diciamo così, risale a cinque anni fa.
La Pasqua ai tempi del Coronavirus sta facendo registrare tanti eventi eccezionali che riguardano non solo la vita quotidiana ma la storia in se stessa.
Quest’anno, ad esempio, per la prima volta dal 1349 il grande portone di legno del Santo Sepolcro, dove si venera il luogo della sepoltura del Cristo, su disposizione del ministro israeliano della Salute, il rabbino Yaakov Litzam, rimarrà chiuso sine die.
Nel ‘300 la causa fu una terribile peste nera, oggi la storia si ripete a causa del Covid-19.