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“Corruzione al comune di Palermo”, quando l’architetto disse al boss: “Levaci manu”

giovedì 5 Marzo 2020
Filippo Bisconti
Filippo Bisconti

Un architetto di Palermo come può dare “comandi” a un boss di Belmonte Mezzagno? Il professionista che ha usato esattamente la frase “Levaci manu” (fatti da parte, ndr) in merito ad un terreno impossibile da edificare, è l’architetto Fabio Seminerio. Destinatario dell’invito era l’allora capomafia di Belmonte Mezzagno Filippo Bisconti.

Seminerio è uno degli arrestati nell’operazione di Guardia di Finanza e Carabinieri che hanno scoperchiato un giro di mazzette tra funzionari comunali e non, nel settore dell’edilizia privata a Palermo.

Li Castri, Seminerio

Un edificio.. uno l’ha costruito.. l’ha progettato Fabio Seminerio, perché me lo disse lui, lo studio Seminerio, però di Fabio Seminerio i particolari non li so, perché poi io, non frequentavo più Fabio Seminerio, non mi è capitato di andare in quel cantiere.. Una volta con Fabio Seminerio stavamo andando a Baida assieme e passando di là, parlo un 3 anni fa, qualcosa del genere, andavamo a Baida, io ero con lo scooter, passando di là dico: bel cantiere qua, mi piacerebbe costruire qua. Fabio Seminerio mi disse: levaci manu, ca c’è a cu c’interessa.. la stessa cosa che mi ha detto Mimo D’Agati. Dico ma io so che sta costruendo Mimmo D’Agati. Mimmo D’Agati sta costruendo, ha finito, già c’è un certo accordo, ora deve costruire un’altra persona. E chi è? Dice: non te lo posso dire”, afferma agli inquirenti Bisconti.

Il fatto riguarda degli immobili in via Di Blasi a Palermo che a quanto pare se ne stava occupano la ditta Biocasa. La ditta stando alle carte degli inquirenti aveva delle connessioni con l’amministrazione pubblica.

La Corte Francesco e Lupo Giovanni, nelle rispettive qualità di amministratore unico della società immobiliare ‘Biocasa s.r.l’, il La Corte, e di socio occulto e titolare di fatto della predetta società, il Lupo, essendo interessati, in dette qualità, a trarre profitti dalla realizzazione o comunque dalla commercializzazione degli immobili previsti in seno alle tre progettazioni edilizie sopra compiutamente indicate…”.

Inoltre: “…promettevano più utilità a Li Castri Mario, pubblico ufficiale, in quanto dapprima Responsabile dell’Area tecnica della riqualificazione urbana e delle infrastrutture presso il Comune di Palermo (incarico ricoperto dall’01.09.2015 al 31.12.2017) e successivamente titolare di incarichi amministrativi apicali presso il medesimo Ente locale, tra i quali anche quello di Capo dell’Area tecnica della rigenerazione urbana, delle opere pubbliche e dell’attuazione delle politiche di coesione (incarico ricoperto dall’01.01.2018 al 31.08.2018)”.

Filippo Bisconti, architetto di professione, non ha esitato a pentirsi dopo il suo arresto nel dicembre 2018. Ad oggi è coinvolto nell’inchiesta “Cupola 2.0” che ha bloccato il tentativo di ricostituzione della commissione provinciale di Cosa nostra. Tentativo che venne fatto nel corso di un summit di mafia il 28 maggio 2018 al quale lo stesso Bisconti si rifiutò di partecipare: “Ho fatto di tutto per non andarci” ha detto ai magistrati.

Ma il pentito racconta ai pm che: “Non so se si tratta della stessa persona di Biocasa. Credo che Biocasa me ne parlava.. credo che Biocasa me ne ha parlato l’architetto Seminerio ora che mi ricordo, se non ricordo male, sempre in quel contesto quando mi disse: levaci manu”..

Ed ancora, “lo stesso Bisconti – scrivono gli inquirenti – ha affermato che l’indagato Seminerio ha avuto l’incarico su input degli indagati Li Castri o Monteleone che a loro volta avevano ricevuto al Comune le ditte che dovevano ottenere le autorizzazioni del caso”.

Terrani, Orlando, D’Attardi

Ma la ditta Biocasa srl è abbastanza conosciuta anche dall’architetto Giovanna D’attardi. La professionista palermitana ai tempi era la compagna di Giuseppe Monteleone, 59 anni, ex dirigente dello Sportello Unico Attività Produttive del Comune, arrestato pure lui sabato scorso. La stessa, alle scorse elezioni comunali è stata candidata con il Movimento 139, il partito del sindaco Orlando, ed ha totalizzato circa 500 voti: “Lupo e La Corte, in qualità di titolari della “Biocasa s.r.l.”, assegnavano alla suddetta D’Attardi numerosi incarichi professionali, corrispondendole a titolo di compensi: nell’anno 2010, € 3.000; nell’anno 2011, € 11.120,00; nell’anno 2012, € 10.945,95; nell’anno 2016, € 1.871,26…”.

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