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La puntata numero 207 di Bar Sicilia è dedicata alla presentazione dell’anteprima del libro “Mafia senza onore” scritto da Elio Sanfilippo e Maurizio Scaglione, edito da Navarra Editore con le foto di Francesco Bellina. A Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Palermo, insieme agli autori, anche Toti Amato, Presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo e le voci dei protagonisti intervenuti all’evento, raccolte da Maria Calabrese.
Esiste un’antica legge non scritta dalla mafia secondo cui, ad esempio, donne e bambini, non andrebbero mai toccati? La mafia, quella “di una volta”, quella delle origini, quella del “teorema Buscetta”, ha un proprio codice d’onore? Secondo Elio Sanfilippo e Maurizio Scaglione, la risposta è chiara ed è una sola: NO.
Gli autori del libro “Mafia senza onore”, ricostruiscono la storia di Cosa nostra attraverso un lungo viaggio che parte dal 1945 a oggi. Attraverso la violenza e gli orrori della mafia, l’obiettivo del libro è quello di cancellare la” grande impostura” secondo cui, la mafia, rispettasse un suo codice di onore e risparmiasse donne e bambini.
“E’ stata un’operazione molto astuta creata dalla mafia stessa che sapeva ricorrere a sapienti depistaggi, dai più semplici ai più sottili. L’esistenza di una mafia buona venne più volte avvalorata da Tommaso Buscetta che voleva così accreditarsi davanti allo Stato. Sempre Buscetta, alla domanda di Enzo Biagi che chiedeva se esistesse un mafioso buono, rispose: «Si io lo sono.»
Abbiamo voluto demistificare questo imbroglio e dimostrare, attraverso i contesti in cui si sono stati uccisi donne e bambini, che questi non c’entravano niente con la mafia ma, erano vittime dell’orrore o degli errori di Cosa nostra”, dice Sanfilippo.
“L’idea del libro – dice Scaglione – nasce da una rabbia e da una domanda. E’ giusto che una parola così importante come la parola onore faccia parte di volgari delinquenti? Non esiste il famoso teorema Buscetta: l’onore appartiene alle persone che lo sanno rispettare, che non uccidono, che non delinquono. La mafia non era e non è questo.”
Insieme alle storie più illustri, da Falcone e Borsellino, a Peppino Impastato, Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Boris Giuliano, Rocco Chinnici e Ninni Cassarà, gli omicidi dei piccoli Claudio Domino e Giuseppe Di Matteo, nel libro trovano giusto spazio e riconoscimento anche quelle storie quasi sconosciute di vittime non illustri: una donna uccisa per errore al mercato, un bambino che gioca per strada, una coppia di anziani al bar, braccianti che tornano dal lavoro, imprenditori che si oppongono al pizzo.
E poiché spesso le immagini parlano molto più delle parole, il materiale fotografico inedito del fotografo Francesco Bellina, frutto di una accurata ricerca sul campo di luoghi e di personaggi, sia vittime che carnefici, riesce a imprimere nella mente del lettore-osservatore quelle storie forti e truci.
“I medici – conclude Amato – si occupano dell’assistenza alle persone. Il monito che lanciamo è che nessun bambino deve soffrire. Parte dei proventi del libro sarà infatti devoluta alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte per l’acquisto di strumentazione sanitaria per l’area pediatrica. La Missione accoglie migranti ma anche persone che soffrono per colpa delle mafie e, per questo, ci siamo impegnati per questa iniziativa. E’ importante che i medici comprendano le radici della nostra professione e siano aperti alla solidarietà umana avendo il coraggio di fare bene il proprio lavoro.”
Il libro sarà disponibile in tutte le librerie siciliane dal 1 luglio