La ripresa nella circolazione del virus Sars-CoV-2 a novembre si osserva anche nelle 107 province, escluse quelle di Matera, Catanzaro, Cagliari, Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo e Siracusa. Tutte le altre province hanno subito un aumento della diffusione e, di queste, 60 si trovano ora in una fase di stasi o di diminuzione dell’incidenza settimanale; le 37 province rimanenti sono in fase di crescita lineare.
L’incidenza è ora in stasi o decrescita a Bolzano, Crotone, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Salerno, Bologna, Ferrara, Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Gorizia, Pordenone, Trieste, Frosinone, Rieti, Viterbo, Imperia, Savona, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Mantova, Milano, Monza e della Brianza, Pavia, Sondrio, Varese, Ascoli Piceno, Macerata, Campobasso, Isernia, Biella, Cuneo, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Oristano, Sud Sardegna, Ragusa, Trapani, Arezzo, Grosseto, Lucca, Massa Carrara, Siena, Trento, Perugia, Terni, Aosta, Belluno, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza.
Per quanto i riguarda i valori dell’incidenza, Sebastiani osserva: “Continua a perdurare la grande differenza dei valori dell’incidenza tra le province del Nord e del Sud, che verosimilmente ha alla base le differenze climatiche. In particolare – prosegue – si nota che, tra le dodici province con l’incidenza più alta, si trovano sei delle sette province del Veneto, mentre tra le dodici con incidenza più bassa si trovano tutte le nove province della Sicilia“.