L’abbattimento dei ricoveri in terapia intensiva e del numero di decessi di persone colpite da Covid ma vaccinate è messo neri su bianco dall’Istituto Superiore di Sanità. Il report stilato dall’Iss riporta i dati della sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus SARS-CoV-2 riportati sul territorio nazionale.
I dati sono stati raccolti attraverso una piattaforma web dedicata e riguardano tutti i casi
di infezione da virus SARS-CoV-2 confermati tramite positività ai test molecolari e
antigenici. I dati vengono aggiornati giornalmente da ciascuna Regione/PA anche se
alcune informazioni possono richiedere qualche giorno per il loro inserimento e/o
aggiornamento. “Per questo motivo – spiegano dall’Iss -, potrebbe non esserci una completa concordanza con quanto riportato attraverso il flusso informativo del Ministero della Salute che riporta dati aggregati”.
Il bollettino descrive, con grafici, mappe e tabelle, la diffusione nel tempo e nello spazio
dell’epidemia di COVID-19 in Italia. Fornisce, inoltre, una descrizione delle caratteristiche
delle persone affette.
“La maggior parte dei casi segnalati in Italia sono stati identificati negli ultimi 14 giorni (fino al 4 agosto, ndr) in soggetti non vaccinati. Si stima un forte effetto di riduzione del rischio di infezione di SARS-Cov-2 nelle persone completamente vaccinate rispetto ai non vaccinati (85% per la diagnosi, 95% per l’ospedalizzazione, 97% per i ricoveri in terapia intensiva e 97% per i decessi)”.
Ancora molto bassa l’età media dei soggetti che contraggono l’infezione da virus SARS-CoV-2 (26 anni). Nelle ultime due settimane il 29,8% dei casi totali ha un’età inferiore a 19 anni, il 60,3% ha una età compresa tra 20 e 59 anni e il 9,8% ha un’età superiore a 60 anni.