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L’emergenza coronavirus sta mettendo alle strette l’intera economia siciliana.
Non fa certamente eccezione il mondo dello sport, colpito duramente da una crisi che è andata ad aggravare problemi normativi e di impiantistica già presenti da tempo.
Sul fronte delle competizioni, i campionati professionistici e dilettantistici sono sospesi ormai dal 9 marzo. Alcuni sport, basket e pallavolo su tutti, hanno già firmato i saluti con la promessa, da parte dei team, di un “arrivederci a settembre” che in molti, al momento, non possono mantenere. Più si scende di categoria, più le difficoltà finanziarie si avvertono.
Non va certamente meglio se guardiamo allo sport di base. Le ASD e le SSD rischiano di pagare l’assenza di garanzie, placcate dalle scadenze e dalla necessità di far recuperare i mesi persi ai propri iscritti. Che siano società sportive o semplici palestre, tutti stanno avvertendo il rischio di una possibile chiusura, soprattutto in assenza di risposte concrete da parte della politica.
L’APPELLO DEL MONDO DELLO SPORT SICILIANO
Alla luce di tali elementi, abbiamo chiesto a chi lo sport lo vive ogni giorno quali sono i problemi, atavici e recenti, vissuti da questo settore. Un mondo vasto, che va dagli atleti fino a finire ai tecnici ed ai dirigenti.
Atleti, tecnici, laureati in scienze motorie e per finire presidenti: sono tante le figure che intervengono nel video per chiedere risposte al mondo politico e sportivo.
Intervenuto ai nostri microfoni, il collaboratore dell’ufficio marketing del Trapani Calcio Daniele Campagna, ha tenuto a dire la sua sul momento del calcio siciliano e non solo. “Dalle bozze proposte dal Governo nazionale, si evince che i tifosi non potranno tornare allo stadio prima di gennaio 2021. Questo comporta, ovviamente, gravi perdite economiche per tutti i club, calcistici e non. Più si scende di categoria, più gli incassi del botteghino contano maggiormente“.
Il dottore in management dello sport propone inoltre alcune soluzioni interessanti.
“Per l’inizio della prossima stagione, bisogna pensare a nuove strategie di marketing e di fidelizzazione, a cominciare da una campagna abbonamenti mirata. Altro punto è quello delle sponsorizzazioni: è chiaro che uno sponsor che mira a rendere conoscibile il proprio brand, mirerebbe ad avere uno stadio pieno per aumentare il proprio engagement in un contesto emotional vertical come quello dello sport. Per questo penserei ad una formula di contratto di sponsorizzazione ad hoc, che tenga conto delle specificità del momento“.
LO SPORT DILETTANTISTICO: UN LIMBO MEDIATICO ED ECONOMICO
Ma lo sport è un mondo vasto, che non si ferma soltanto al calcio. Sono molte infatti le realtà coinvolte in questa crisi, a cominciare dalle ASD e SSD che gestiscono palestre. Qui le preoccupazioni crescono, proprio per la natura societaria degli enti. La paura è che, con spese ingenti da sostenere e con i soci che devono recuperare mesi di abbonamenti, non si riesca a reggere l’urto della crisi.
Discorso a parte meritano le nuove frontiere, come il fitness, lo yoga, gli e-sports, ecc. La valorizzazione di questa realtà passa attraverso un riconoscimento giuridico formale e sostanziale, a cominciare dall’inquadramento contrattuale delle figure professionali che si muovono nei suddetti mondi.
Infine altra nota dolente riguarda lo sport dilettantistico, soprattutto quello femminile. Un vero e proprio limbo dimenticato dalla stragrande maggioranza degli stakeholder politici e sportivi. Fra il calcio dei milioni e lo sport condotto in maniera amatoriale, c’è un vero e proprio abisso che quasi passa inosservato. Migliaia di atleti, nel frattempo, dedicano la propria vita alla loro attività agonistica rischiando, ora come ora, di rimanere con un pugno di mosche in mano.
LE MOSSE SUL FRONTE POLITICO
IL GOVERNO NAZIONALE
Sul fronte politico, il Governo nazionale ha previsto, nella prima tranche del decreto “Cura Italia“, un fondo da 50 milioni di euro per i collaboratori sportivi. Il bando è stato interamente gestito dalla neonata piattaforma “Sport e Salute“.
Peccato che per beneficiare delle risorse economiche previste, i richiedenti non dovevano “aver percepito compensi superiori a 10.000 euro complessivi” nell’anno 2019. Inoltre, la somma messa a disposizione copre le richieste inoltrate fino ad esaurimento dei fondi. In pratica, molti istruttori e collaboratori sportivi rimarranno fuori dagli aiuti economici.
REGIONE SICILIANA ED ENTI LOCALI
Sul fronte della Regione Siciliana, si attende ancora un piano di intervento organico dall’assessorato allo Sport.
Al momento, l’agone politico isolano si è concentrato sulla questione runner, non senza diverse polemiche. Proprio con la sua ultima ordinanza, il presidente Nello Musumeci ha autorizzato la pratica sportiva all’aperto nei pressi della propria abitazione.
Da capire ancora fino a quale distanza si potranno spingere i siciliani dalla propria residenza.
Quel che è certo è che permane l’obbligo del mantenimento della distanza di sicurezza, dell’isolamento sociale e dell’indossare i presidi sanitari previsti per legge. Questo potrebbe essere un bel problema per molti, visto che respirare a pieni polmoni indossando una mascherina durante uno sforzo cardio-vascolare medio-alto non è certamente semplice.
Qualche segnale positivo è stato dato invece dalle amministrazioni locali. Giovedì scorso l’assessore allo sport del comune di Palermo Paolo Petralia Camassa, ha svolto una riunione con il ministro Vincenzo Spadafora. L’obiettivo era quello di valutare le mosse per ravvivare un volano economico importante come lo sport di base.
Oltre a richiedere la costituzione di un tavolo tecnico permanente fra enti locali e il dicastero, è stata chiesta anche “l’esenzione, previo supporto economico statale e per gli anni 2020/2021, dei pagamenti delle tariffe pagate dall’utenza sportiva per i servizi a domanda individuale relativi all’uso degli impianti sportivi di proprietà e gestione comunale”.
LE PROPOSTE DELLA LND
Una prima sintesi di proposta è arrivata dal presidente della FIGC-LND Sicilia Santino Lo Presti. In una lettera inviata ai presidenti del mondo dilettantistico, il dirigente ha stilato una serie di proposte da sottoporre alle istituzioni.
- Sospensione per le società e per le ASD dei canoni di locazione fino al 30 settembre, senza incorrere in azioni di sfratto esecutivo.
- Erogazione di un contributo straordinario finalizzato esclusivamente a ridurre per le ASD l’onere sostenuto per la partecipazione alle attività federali.
- Sospensione fino 31/12 del canone di locazione di strutture sportive pubbliche con possibilità di rateizzare le rate sospese in 12 mensilità.
- Estensione delle misure previste dal Titolo III del D.L. alle società ASD iscritte nel registro CONI, al fine di garantire alle stesse la possibilità di accedere al credito a tasso zero, attraverso l’Istituto del Credito Sportivo, rimborsabile in 10 anni.
- Stanziamento di 400 milioni di euro da parte dello Stato da destinare alle ASD.
- Emanazione dei decreti attuativi delle indennità per i collaboratori sportivi.
- Possibilità di destinare parte degli introiti derivanti dai diritti televisivi alla LND al sostegno delle società della LND.
- Potenziamento degli interventi della Regione Siciliana attraverso la legge 8 destinata al sostegno dello sport di base.
Un discorso basato sul calcio ma che può dare spunti anche per gli altri sport. Il problema sarà mettere in pratica tali precetti, alla luce della profonda crisi economica che sta attraversando il nostro paese.