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A Palazzo delle Aquile, il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha presentato ufficialmente la giunta comunale, individuata a ridosso del festino di Santa Rosalia. Giuramento solenne di tutti gli assessori a Sala delle Lapidi, ma è rinviata a sabato l’assegnazione delle varie deleghe amministrative per: Giampiero Cannella, Maurizio Carta, Dario Falzone, Sabrina Figuccia, Giuliano Forzinetti, Andrea Mineo, Salvatore Orlando, Rosalia Pennino, Aristide Tamajo e Antonella Tirrito.
Certo è che il nuovo vicesindaco Carolina Varchi, avvocato e deputata alla Camera, assume la delega assessoriale a Bilancio, Legalità, Beni confiscati e Società partecipate. Il primo cittadino del capoluogo siciliano ha affermato in conferenza stampa che avocherà a sé le deleghe della pianificazione strategica, come sintesi della programmazione dei fondi extra-comunali, cioè quelli di derivazione europea e nazionale, e il coordinamento del piano di riequilibrio con lo Stato, in stretta sinergia con la vicesindaco Varchi e con il consulente preposto a questa funzione, il professore ordinario di Economia aziendale di Unipa, Salvatore Cincimino.
“Stiamo facendo un accorpamento razionale delle deleghe, ho visto che in passato queste venivano particolarmente frazionate e non sempre in modo coerente all’interno della stessa delega. Stiamo facendo un lavoro di omogeneizzazione, affinché ogni assessore possa gestire coerentemente un processo e negli stessi termini lo stiamo facendo con gli assetti governativi degli uffici”, ha dichiarato il sindaco Lagalla.
Scontento qualcuno che sperava di conquistare qualche assessorato, pur non avendo ottenuto nessuna rappresentanza al Consiglio comunale, ma che ha contribuito alla vittoria del centrodestra alle scorse amministrative. “E’ chiaro che quando si fanno delle scelte, qualcuno inevitabilmente esprime del malumore – afferma Roberto Lagalla – . La coalizione sul piano politico ha un significato di riferimento per tutti noi, e quindi non mancherà nel tempo, in riferimento al completamento delle funzioni gestionali che riguardano il Comune, la possibilità che anche altre competenze possano trovare una finalizzazione, purché venga rispettato il profilo della esperienza”.
La crisi di governo aperta dalle dimissioni di Mario Draghi, mette a rischio il patto romano sul piano di riequilibrio per Palermo.
“Qualche preoccupazione in più legata alla instabilità della fase politica. Esistono delle pre-intese che, in questa fase e fino alla legge finanziaria, rappresentano un percorso di verifica tecnico-amministrativo che a nostro avviso non dovrebbe subire contraccolpi. Bisognerà lavorare con il nuovo governo, se ci sarà, per il raggiungimento dell’obiettivo che abbiamo, cioè consentire a Palermo un patto Stato-Comune soddisfacente per le esigenze dei cittadini”.
A preoccupare i conti del Comune di Palermo, tra gli atti più urgenti che necessitano di una decisione collegiale della giunta. “E’ l’atto più urgente. Ci sono comuni che hanno votato tra maggio e giugno il differimento del termine di approvazione del bilancio al 30 settembre, perché è di tutta evidenza che il consiglio che si insedia il due agosto, il 31 luglio non può approvare il bilancio”.
Oltre all’emergenza cimiteri, c’è quella dei rifiuti. Lagalla ha spiegato che “In autunno dovrebbe essere disponibile la settima vasca, e per quanto riguarda l’uso della terza-bis, si è definito il parere di Arpa che aveva determinato alcune prescrizioni alle quali è stato dato riscontro e poi mi informa l’amministratore unico di Rap che siamo in prossimità. Sarà un atto che dovrà approvare la giunta, quello di transigere con la curatela AMIA, che ha il formale possesso della quarta vasca, rispetto al contenzioso che ci darebbe la possibilità di utilizzarla, con reciproco vantaggio sia di AMIA che di RAP”.