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I presidenti Cao di Palermo e Ragusa

Cure odontoiatriche in calo in Sicilia, cresce la fuga all’estero: “Pubblicità ingannevoli e rischi sottovalutati”

giovedì 27 Marzo 2025

In Sicilia, solo il 36% della popolazione accede a cure odontoiatriche, una delle percentuali più basse d’Italia. A livello nazionale, la media delle famiglie che si rivolgono al dentista è del 61%, ma con un forte divario tra Nord e Sud. A livello nazionale, il 4,2% della popolazione dichiara di non potersi permettere il dentista, mentre il 4,5% rinuncia a causa dei tempi troppo lunghi. Nel Mezzogiorno queste percentuali tendono ad essere ancora più alte. Lo evidenzia l’ultima indagine ISTAT sui consumi delle famiglie riferita al biennio 2022-2023.

Il dato siciliano riflette un quadro di disuguaglianze macroregionali sempre più marcato, dove le condizioni socio-economiche giocano un ruolo centrale. Le cure odontoiatriche, infatti, sono tra le prestazioni sanitarie più onerose: restano quasi interamente a carico dei cittadini, poiché il Servizio Sanitario Nazionale le rimborsa solo in parte e solo per alcune categorie fragili.

Nel frattempo, cresce il ricorso ai trattamenti effettuati all’estero, attratti dai costi più bassi e da tempi di attesa più brevi. Questa scelta, purtroppo, comporta notevoli rischi che possono comportare a complicazioni che richiedono interventi successivi, talvolta costosi.

Mario Marrone, Presidente della Commissione Albo Odontoiatri (CAO) di Palermo e componente della CAO nazionale, ha espresso forte preoccupazione per questa situazione, insieme al collega Carmelo Minicuccio, Presidente della CAO di Ragusa.

“La crescente rinuncia alle cure odontoiatriche da parte degli italiani è una ferita aperta per il nostro sistema sanitario. È fondamentale garantire l’accesso alle cure dentistiche per tutti, indipendentemente dalle condizioni economiche – spiega Marrone -. Questo problema è particolarmente acuto al Sud Italia, come in Sicilia, dove le carenze strutturali del sistema sanitario sono più evidenti. Questa situazione non solo danneggia la salute della popolazione, ma spinge molti a cercare soluzioni più economiche e rapide all’estero. Tuttavia, è essenziale sottolineare i gravi rischi legati a questa scelta. La formazione del personale, gli standard qualitativi delle strutture e i protocolli clinici all’estero non sempre rispettano le normative italiane ed europee, con possibili conseguenze per la salute dei pazienti”.

“I tempi accelerati con cui vengono effettuati i trattamenti all’estero mettono a rischio la salute e la vita del paziente – prosegue –. Spesso i tempi di guarigione, essenziali per il buon esito delle terapie, vengono ridotti per contenere i costi, con gravi rischi per la riuscita dei trattamenti odontoiatrici. La biologia delle ossa e delle gengive richiede tempi di recupero specifici che non possono essere trascurati. In questi casi, il rimando del paziente in Italia senza un adeguato controllo espone a gravi complicazioni. Inoltre, l’assenza di un rapporto continuativo con il professionista rende difficile intervenire tempestivamente in caso di problematiche post-operatorie”.

A questi rischi si aggiungono ulteriori criticità che, secondo il presidente Minicuccio, richiedono un intervento urgente.

Il primo problema è la pubblicità sanitaria, un tema già discusso ma ancora irrisolto, su cui si fonda gran parte dell’attività del turismo dentale. La pubblicità ha funzioni differenti nei settori commerciale e sanitario. Nel primo caso promuove la vendita di beni o servizi. Nel secondo deve garantire la tutela della salute e informare correttamente il cittadino, affinché possa fare scelte consapevoli“, aggiunge il presidente ragusano.

“In Italia, la professione odontoiatrica è sottoposta a normative severe, che gli Ordini professionali sono incaricati di far rispettare – sottolinea Minicuccio -. Tuttavia, lo stesso controllo non si applica alle pubblicità delle cliniche odontoiatriche estere, spesso diffuse in modo ingannevole, inducendo i pazienti a scegliere cure all’estero con la promessa di prezzi più bassi e trattamenti veloci. Ovviamente questa pubblicità danneggia anche i professionisti italiani che operano nel rispetto delle regole“.

Un altro grande problema riguarda le garanzie e la responsabilità. Le cliniche estere potrebbero non offrire garanzie sufficienti sui trattamenti e, in caso di complicazioni, potrebbe essere difficile per il paziente esercitare i suoi diritti legali – aggiunge -. In Italia, invece, le leggi e le assicurazioni tutelano i pazienti, consentendo loro di fare causa all’odontoiatra in caso di errore. Ma come può un paziente ottenere un risarcimento da un dentista straniero? La realtà è che, spesso, è praticamente impossibile”.

A questo si aggiunge anche il business che ruota attorno al “turismo dentale, con figure che guadagnano dalle commissioni sui pazienti indirizzati all’estero denuncia Minicuccio -. Oltre a tour operator, hotel e ristoranti, ci sono anche dentisti italiani che collaborano con queste cliniche straniere, inviando pazienti in cambio di compensi”.

La salute non dovrebbe mai essere una scelta esclusivamente economica, ma il risultato di un’attenta valutazione delle proprie necessità, supportata da un consiglio medico qualificato – tuonano i due presidenti CAO -. È fondamentale che i pazienti si rivolgano a professionisti qualificati, che li informino correttamente per fare scelte consapevoli, tenendo in considerazione tutte le opzioni di trattamento e assicurandosi che siano sicure e sostenibili a lungo termine”.

In qualità di professionisti e istituzioni, il nostro impegno è quello di promuovere un sistema sanitario equo, accessibile e trasparente, affinché nessun cittadino sia costretto a rinunciare alle cure o a cercare soluzioni rischiose all’esteroaggiungono -. Solo così potremo garantire il diritto alla salute e preservare il benessere della nostra comunità. Dobbiamo lavorare per ridurre le liste d’attesa e abbattere i costi, assicurando al contempo alti standard di qualità e sicurezza nelle prestazioni “.

La CAO nazionale della FNOMCeO sta già portando avanti iniziative concrete per sensibilizzare la popolazione sui rischi del turismo sanitario e sta valutando proposte da presentare alla politica per migliorare l’accessibilità alle cure odontoiatriche in Italia. Questo è il solo cammino possibile per garantire un futuro più equo per la salute orale degli italiani. Siamo in prima linea per affrontare questa problematica nell’interesse dei pazienti, della collettività e dei nostri professionisti“, concludono.

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