Il suo non è un compito facile. Dapprima nel cda poi alla guida della società partecipata che gestisce il servizio idrico integrato è alla prese con le criticità ereditate di una rete obsoleta, una mole di debiti pregressi, un numero consistente di furbetti dell’acqua, la necessità di un cambio di mentalità e mutamenti climatici molto seri. Ma la rivoluzione iniziata nel 2019 guarda avanti, forte di progetti che stanno già cambiando il sistema, altri in cantiere con obiettivi a media e lunga scadenza. Da novembre 2023 inoltre l’Amam ha preso una scelta coraggiosa: un distacco di una volta al mese in tutta la città per 24 ore per consentire interventi fondamentali all’acquedotto di Fiumefreddo. Scelta coraggiosa perché i disagi sono inevitabili, ma i benefici futuri sono maggiori. E Loredana Bonasera, presidente dell’Amam (Azienda Meridionale Acque Messina) ospite della 53esima puntata di donna Sarina, sa che non è stata una decisione “popolare” e che i problemi non sono mancati, ma la determinazione nel migliorare la rete per avere un servizio efficiente è la priorità.
“L’acqua è un bene essenziale ed è più che comprensibile che chi patisce disagi si arrabbi. Ma ci stiamo impegnando a fondo per il bene della città, per un servizio migliore- spiega- Abbiamo un parco progetti che stiamo portando avanti, risorse del Pnrr ed FSC, stiamo lavorando per risolvere tutte le criticità che abbiamo ereditato ma soprattutto per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti”.
L’amministrazione Basile ha indicato donne alla guida delle partecipate (un caso sicuramente raro in Sicilia) come Mariagrazia Interdonato alla MSBC, Valeria Asquini MSC e Loredana Bonasera Amam e hanno tutte un tratto comune: si lavora h 24 e non ci si ferma mai.
Loredana Bonasera dopo la laurea ha iniziato a lavorare fuori dall’Italia ma il rientro a Messina è stato per lei una sfida. “Io sono tornata perché amo Messina, per me è un onore poter fare qualcosa per la mia città, ce la sto mettendo tutta e sono la prima a dire che i disagi ci sono. Non è bello non poter avere l’acqua nei rubinetti per quanto si vorrebbe ma stiamo lavorando su tanti progetti e c’è un coinvolgimento complessivo. Anche i dipendenti stanno dimostrando un grande senso di appartenenza e di orgoglio per quello che si fa”.
Nel 2018 l’allora amministrazione De Luca ha ereditato un’azienda con debiti imponenti (che ancora oggi si pagano) un elevato numero di morosi (nel dicembre 2022 sono state inviate 75 mila raccomandate ai furbetti dell’acqua) ed una rete colabrodo. In quasi 6 anni l’Amam non si è mai fermata in nessuno dei fronti. Grazie anche all’attuale assessore Roberto Cicala (che era nel cda Amam) è stata realizzata una banca dati che ha ridotto le sacche di evasione. Sono state intercettate risorse (e il grazie di Bonasera va all’attuale dg del Comune Salvo Puccio che ha diretto l’Amam negli anni scorsi) dal Pnrr e dal Fondo sviluppo e coesione per indirizzarle sia alla manutenzione e riqualificazione della rete, che all’individuazione di nuove fonti di approvvigionamento, ricerca di nuovi pozzi, sistemazione degli acquedotti, riqualificazione delle condotte cittadine che presentano carenze e falle.
Un lavoro immane che però ha come altro lato della medaglia i disagi agli utenti.
“Gli interventi che stiamo facendo adesso riguardano i 60 km di rete da Fiumefreddo a Messina, con il progetto vulnerabilità che porteranno una migliore funzionalità e che finora non erano mai stati fatti. A fine febbraio partiranno gli altri progetti, quelli che riguardano la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento, la ricerca di pozzi. Per tutto il 2024 inoltre interverremo nella rete cittadina, per eliminare le falle e le perdite. Abbiamo trovato una rete vecchia, colabrodo, è fondamentale avviare queste operazioni. Però le programmeremo per zone, in modo da non creare disagi a tutta la città contemporaneamente. Inoltre un altro progetto in corso riguarda il secondo serbatoio di Montesanto”.
Bonasera non si sbilancia sull’obiettivo finale, su quell’erogazione h24 che potrebbe non essere un miraggio nel 2026 “l’acqua è una risorsa preziosa, anche un traguardo di 20 ore è importante”.
Sono 6 i progetti in corso e altri sono ai nastri di partenza. Nel frattempo proseguono gli incontri nelle scuole e sono state avviate anche le prime assunzioni.