L’unica siciliana al governo è Matilde Siracusano, messinese al secondo mandato alla Camera con Forza Italia, sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento. Approdata da peones nel 2018 si è subito imposta per una serie di battaglie, da quella che ha portato alla legge speciale sul Risanamento di Messina (con tanto di risorse), a quelle per il Sì Ponte (con tanto di liti con il ministro Giovannini), a quelle per una giustizia giusta. Quando furono sequestrati i pescatori di Mazara del Vallo seguì la vicenda e il dolore dei familiari fino alla liberazione.
L’ intervista che le fece Nicola Porro durante la quale Matilde Siracusano, da figlia, raccontò l’ingiusta detenzione del padre Salvatore (arrestato sulla base di intercettazioni che poi vennero definite “un miraggio acustico”) è ancora oggi visualizzata e seguita in rete.
Sicuramente quanto vissuto in famiglia l’ha spinta a seguire la strada della politica come il padre e ad impegnarsi per una riforma della giustizia che sia “non contro i magistrati ma per i magistrati migliori. Ci sono troppe detenzioni ingiuste. Oggi il clima è cambiato, la riforma è un fatto di civiltà. Mio padre fu arrestato sulla base di intercettazioni finite su una cassetta vuota nella quale fu messo dentro di tutto, dagli omicidi alla droga. Chi trascrisse quelle intercettazioni fu assolto perché, spiegava la perizia erano state raccolte sulla base di un miraggio acustico….. Scrivevano ciò che immaginavano di aver sentito”.
Alla Camera ha portato la mostra sulle baraccopoli e proprio nelle zone da risanare ha portato Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna che da ministre hanno sostenuto la legge sul risanamento. Sostenitrice sì Ponte fino all’ultimo mese, ad agosto, quando all’ultima seduta utile si scontrò con il ministro Giovannini sull’ennesimo studio Rfi. In Aula e nella vita applica la disciplina appresa in 16 anni di ring “ho iniziato a fare karate a 8 anni……poi a 20 anni sono passata ai combattimenti da ring. Sono discipline che ti formano il corpo e il carattere. Impari ad avere consapevolezza delle tue capacità e proprio per questo ho presentato in occasione della legge sul codice rosso, emendamenti per promuovere corsi di autodifesa con i centri antiviolenza. Impari a difenderti e a conoscere la possibilità di rispondere quando un uomo ti colpisce. Oggi quando percepisco una situazione di pericolo ho subito l’istinto a tenere libere le mani. Per le donne è importante sapersi difendere, il ministro Abodi mi ha chiesto di intervenire a eventi sul tema”.
Neomamma di Tommaso, nato tre giorni prima delle elezioni di settembre, ha attraversato tre campagne elettorali con il pancione e oggi lo porta con sé in Parlamento. “Io ho il privilegio di aver potuto scegliere di fare entrambe le cose, ma in Italia siamo ancora indietro”.
Tommaso è il vero “ponte tra le sponde”, figlio di Matilde Siracusano e del compagno Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, sostenitore dell’opera così come la mamma. Appena nato ha dovuto fare i conti con quella continuità territoriale che è rimasta solo sulla carta e tra treni, traghetti, aerei, ritardi, disagi ha capito subito che nascere in riva allo Stretto è già una lotta in più.
Cosa ha portato in dono a Donna Sarina?