Dalla Spagna a Palermo, la confraternita de la Soledad e la secolare processione del Venerdì Santo
Fabiana Mascolino
mercoledì 16 Aprile 2025
Fede, folklore, storia e tradizione. La Settimana Santa è in assoluto uno dei momenti più sentiti, coinvolgenti e toccanti di tutto l’anno, le celebrazioni che la riguardano non racchiudono solo l’incondizionata devozione dei credenti, ma celano qualcosa di più. Una passione che va oltre l’adorazione e i raccoglimenti in preghiera. Proprio su questa base la Sicilia è divenuta culla dei riti pasquali, spiccando tra tutti per la complessità di contenuti e simbologie, che fondano le proprie radici su numerosi influssi culturali, fra tutti quello spagnolo. Palermo lo sa molto bene e ne è un esempio.
Ogni angolo del capoluogo siciliano conserva un pezzetto di storia delle caratteristiche uniche e inequivocabili che ne hanno tracciato la fisionomia e i tratti caratteristici. Un segno evidente è stato certamente impresso dalla spagna, che non ha solo condizionato la lingua o la cultura, ma anche la religiosità. Con oltre quattro secoli di storia, infatti, la Confraternita Maria SS. Addolorata de la Soledad del Porto e Trasporto di Palazzo Reale, è la più antica di Palermo. Una storia nata nel 1590, all’interno della prima cappella a destra della chiesa di San Demetrio a Piazza della Vittoria, distrutta dai bombardamenti, e ancora oggi più viva che mai.
Dalla Real Cappella, alla chiesetta di “S. Anna dei Calzettieri” di Rua Formaggi, passando fino alle mura della chiesa di San Nicola da Tolentino, in via Maqueda, nella quale la confraternita oggi ormai ha sede, la preparazione alla “Semana Santa” richiede mesi di organizzazione e preparativi, cura e lavoro minuzioso per il giorno più importate: il Venerdì Santo, quando migliaia di persone partecipano alla processione del Cristo Morto, seguito dall’immagine sofferente dell’Addolorata, che avanzano con religiosa lentezza nei fercoli dorati.
La Soledad può così “vantarsi” di aver portato la prima processione del Venerdì Santo, nello stesso anno della sua fondazione, ma anche l’interesse e l’ammirazione, oltre che la protezione, della corona spagnola e cimeli e doni di inestimabile valore. “Per noi componenti è un onore, un orgoglio, fare parte della confraternita che ha portato a Palermo la Prima Processione del Venerdì Santo, la quale ha avuto al seguito Re e Viceré, luogotenenti illustri come Nino Bixio – ci indica Simone Ciappa, uno dei componenti della confraternita – L’interesse nei secoli delle varie case reali, come quella Spagnola, che ha posto la Cappella sotto la propria protezione, o la devozione diretta della casa reale dei Savoia, con il manto di velluto nero donato da S.M. la Regina Margherita di Savoia, ecco tutto questo per noi è anche motivo di vanto, ma anche qualcosa che ci responsabilizza a proseguire nel tempo quanto iniziato oltre quattro secoli fa. Questa è storia e non si può cancellare, tantomeno riscrivere, la si può soltanto continuare, tramandando negli anni, che poi saranno anch’essi secoli, di generazione in generazione“.
E anche quest’anno è così partito il conto alla rovescia per l’evento cardine, che segue il lungo susseguirsi degli allestimenti delle vare e della vestizione del simulacro dell’Addolorata, compito affidato alle sole donne e che si svolge, come da tradizione, in occasione del Mercoledì Santo. Venerdì 18 aprile arriverà il giorno più atteso. Un itinerario lungo, che partirà da via Maqueda e che vedrà anche la partecipazione del sindaco Roberto Lagalla, del console onorario di Spagna Benedetto Caramanna e le maggiori autorità civili e militari cittadine.
La 435ª edizione della secolare processione della Soledad sta dunque per prendere vita, occasione per rivedere tra le strade la magnificenza del Cristo Morto settecentesco attribuito al Quattrocchi, scultura lignea di rara bellezza unica nel suo genere. Tra profumi d’incenso, Mantillas spagnole ed il suono mesto delle bande, Soledad a Palermo è quindi sinonimo di “Venerdì Santo”, imprimendo nel capoluogo e nel territorio siciliano le radici della tradizione spagnola, che nei secoli si è tramandata e che continua ancora oggi, fervida e fiorente con le nuove generazioni ad emozionare cittadini e turisti provenienti da tutto il mondo.
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