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Il ruolo del professionista alle prese con le innovazioni digitali del nuovo millennio. Sarà questo il tema del congresso “Datacrazia” che, martedì 11 settembre, dalle 9 alle 18, al Politeama Garibaldi di Palermo, vedrà impegnati i quattro ordini professionali degli avvocati, ingegneri, commercialisti e medici, a confronto sui cambiamenti imposti dalle nuove tecnologie.
Nel corso dell’incontro, che sarà presentato da Roberto Lipari, autore e comico palermitano, e dal giornalista Maurizio Mannoni, si alterneranno filosofi, scienziati esperti di intelligenza artificiale e robotica, sociologi, economisti, giuristi e neuroscienziati, riflettendo sul futuro delle professioni intellettuali nell’era della rivoluzione digitale e cercando d’individuare percorsi di sopravvivenza delle categorie professionali, che hanno costituito il pilastro delle conoscenze e delle competenze della società civile e democratica degli ultimi secoli.
Interverranno, tra gli altri, i vertici nazionali degli ordini professionali coinvolti nell’evento: Andrea Mascherin (presidente del Consiglio nazionale Forense), Gianni Massa (vice presidente vicario nazionale dell’Ordine degli Ingegneri), Massimo Miani (presidente del Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili) e Filippo Anelli (presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri).
Tra i relatori presenti: Adriano Fabris, professore ordinario di filosofia morale all’Università di Pisa; Salvatore Gaglio, ordinario di intelligenza artificiale alla Scuola Politecnica dell’Università degli Studi di Palermo; Josè Maria Galvan, professore di teologia morale della Pontificia Università della Santa Croce; Luca Maria Gambardella, ordinario di intelligenza artificiale all’Università della Svizzera Italiana; Gianfranco Gensini, presidente della Società Italiana di Telemedicina e Giovanni Ventimiglia, ordinario di filosofia teoretica e pro-decano dell’Università di Lucerna. Saranno presenti, inoltre, i presidenti nazionali delle casse previdenziali nazionali dei rispettivi ordini professionali.
Al centro del dibattito, gli algoritmi e l’intelligenza artificiale che stanno sperimentando macchine capaci di sostituire gli esseri umani nel lavoro intellettuale. Computer sempre più sofisticati sono capaci di apprendere ed elaborare soluzioni professionali al passo coi tempi, con notevoli risparmi per le aziende che possono fare a meno del contributo umano.
“C’è un serio rischio di un impoverimento culturale giuridico, – spiega il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Palermo, Francesco Greco – si tratta di un fenomeno con cui dobbiamo confrontarci ed essere capaci di governarlo, facendo passare il concetto che la qualità della prestazione professionale può darla soltanto chi ha dei principi fermi, che sono la deontologia o il concetto di difesa dei diritti, che è cosa diversa dalla statistica o da dati estratti da internet”.
“Attualmente esistono dei software che riescono senza l’intervento del professionista umano a tenere la contabilità, il bilancio e gli adempimenti fiscali di una società, – aggiunge Fabrizio Escheri, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili di Palermo – oggi tutti i flussi con la contabilità elettronica sono fatti da file, quindi non c’è più bisogno della persona fisica che sta lì a caricare la contabilità o a fare un bilancio, pensiamo alle conseguenze anche occupazionali di questo fenomeno, come c’è stata con la rivoluzione industriale la disoccupazione degli operai, adesso rischia di coinvolgere anche le professioni intellettuali”.
“Il convegno affronta un tema strettamente legato al mondo dell’ingegneria – afferma Vincenzo Di Dio, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Palermo – .
Un confronto sul tema della robotica e delle nuove forme di intelligenza artificiale che appare necessario perché siamo alla vigilia di una svolta epocale. Affrontiamo un’onda che dobbiamo imparare a cavalcare per non correre il rischio di esserne travolti. Gli ingegneri sono coinvolti nella duplice veste di professionisti in potenziale competizione con il ‘dottor Google’ e di ricercatori impegnati nel settore della robotica e dello sviluppo di nuove forme di intelligenza artificiale”.
“Per noi medici, quello delle macchine è un ausilio importante – osserva, infine, il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato – ma l’importante è che gli strumenti elettronici siano sempre guidati da una testa che non sia artificiale e che abbia una coscienza. La sfida sarà quella di riuscire a trovare un difficile equilibrio tra le competenze umane e gli aiuti delle macchine. Chi ha un problema di salute, per fortuna, cerca ancora il rapporto con un’altra persona, che sappia capire davvero qual è il problema”.
L’iscrizione all’evento è gratuita. Per informazioni www.datacrazia.org.