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La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Caltanissetta nella giornata di ieri, 25 settembre, ha dato delega alla Squadra Mobile della Questura di Caltanissetta, per l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, su conforme richiesta del pubblico ministero nei confronti del minore, resosi responsabile di numerosi reati che vanno dal sequestro di persona alla violenza sessuale, dallo stalking alla violenza privata, passando attraverso numerosi atti incendiari.
Le indagini, portate avanti dalla Squadra Mobile e dalla Sezione di polizia giudiziaria P.S. della Procura per i minorenni di Caltanissetta, hanno avuto inizio nella tarda serata del 28 maggio 2016 dopo che, sulla linea telefonica 113, giungeva segnalazione di due giovani intenti a incendiare un’autovettura in Via Lunetta.
«L’autore dei fatti, di 17 anni, – scrive il Procuratore della Repubblica, Laura Vaccaro – fermato insieme ad altro minorenne, era trovato in possesso di un foglietto, accuratamente riposto nel portafogli, sul quale erano annotati i modelli di 20 autovetture e di 2 ciclomotori; i primi tre modelli elencati recavano accanto la dicitura “fatto” e corrispondevano a macchine incendiate nel Comune di Caltanissetta nello stesso mese di maggio 2016. Le successive indagini, volte a comprendere quale fosse il comune denominatore dei vari atti incendiari, hanno permesso di accertare che i proprietari delle auto bruciate erano tutti riconducibili a parenti e amici della ex-fidanzata del minore la quale, grazie all’intervento in suo favore del fratello, T.I. maggiorenne, aveva posto fine alla sua relazione con l’arrestato.
Il piano criminoso attuato nei confronti del fratello della minore non si è limitato ad una sistematica attività incendiaria, ma si è sostanziato in una lunga sequela di azioni criminali che, oltre ad essere sintomatiche della pervicacia criminale del minore, hanno dimostrato la sua abilità ad inquinare le indagini creando specifici elementi di responsabilità penale a carico del T.I., attraverso plurime denunce presentate alternativamente presso la Questura e presso la Stazione dei Carabinieri. A tal fine, lo stesso si è servito di vari minori, tutti infraquattordicenni, che è riuscito ad asservire totalmente al proprio volere contrastando i loro dinieghi con continue minacce ed atti reiterati di inaudita violenza che, quasi sempre, sotto forma di “avvertimenti” in pieno stile mafioso, indirizzava anche nei confronti dei loro genitori, ora dando fuoco alle loro autovetture, ora introducendosi in casa e lasciando scritte sulle pareti, fino al punto da costringerli a lasciare la città di Caltanissetta; per un minore in particolare questa Procura ha chiesto, in via cautelativa, in ambito civile l’inserimento in una comunità lontana dal territorio.
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P., sebbene individui quale titolo custodiale il sequestro di persona, consumato e tentato, ai danni di due minori infra-quattordicenni, e reiterate violenze sessuali ai danni di una minore, conferma l’impianto accusatorio della Procura riconoscendo la fondatezza di ben 34 ipotesi di reato contestate tra cui quattro condotte di atti persecutori poste in essere nei confronti di distinti soggetti e sei atti incendiari di altrettante autovetture. Particolari e gravi gli atti persecutori e le reiterate violenze sessuali realizzate nei confronti dell’ultima fidanzata minorenne i quali, oltre a confermare una personalità criminale e pericolosa, hanno aperto un ulteriore agghiacciante squarcio sulla capacità del minore di trasfondere anche all’interno delle proprie relazioni sentimentali tutta la sua aggressività, prepotenza, violenza fisica e verbale, unita a morbosa possessività».