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La manovrina

Ddl aiuti per gli agricoltori: all’Ars l’opposizione raddoppia i fondi e la maggioranza affonda

giovedì 16 Maggio 2024
Ars

La crisi idrica e i disagi del comparto agricolo siciliano hanno trovato una prima risposta concreta. Ieri Sala d’Ercole ha approvato un fondo da 21 milioni di euro per mettere a punto una serie di interventi immediati diretti a contrastare l’emergenza.

Tuttavia l’assenza di molti deputati del centrodestra ha creato non pochi disagi durante la votazione degli emendamenti al ddl aiuti per gli allevatori. Il piano della maggioranza di fare mancare il numero legale, dopo avere capito che per le assenze della maggioranza non c’erano le condizioni per fare passare il disegno di legge come era stato esitato in commissione Bilancio, è fallito. Infatti, la manovrina ottiene il disco verde in Aula grazie ai voti di Pd, M5s e Sud chiama Nord che con alcuni emendamenti, approvati col voto contrario di maggioranza e governo, avevano smontato il testo che ha ottenuto 23 voti favorevoli (un astenuto) su 33 parlamentari presenti. Il lavoro di squadra delle opposizioni è stato determinante: al comparto zootecnico sono andati 5 milioni in più per acquisto dei foraggi, che dunque raddoppiano la somma a disposizione dato che il governo Schifani aveva stanziato solo 5 milioni.

A favore hanno votato anche alcuni deputati del centrodestra. Tra gli esponenti di FdI l’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò, il capogruppo Giorgio Assenza, Giuseppe Catania, il presidente della commissione Bilancio Dario Daidone. Per Fi hanno votato a favore Riccardo Gennuso. Nove i deputati presenti che non hanno votato, ma la cui permanenza in Aula è stata fondamentale per mantenere il numero legale. Prima del voto finale un emendamento del Pd appoggiato da M5s e ScN, in particolare, ha raddoppiato i fondi per gli allevatori, dai 5 del testo base a 10 milioni, mentre l’assessore Aricò, aveva messo sul piatto 2,3 milioni di euro in più ma la proposta non ha retto in Aula. Fallito anche il tentativo del governo di riesumare la norma per la ricapitalizzazione dell’Ast, tanto che i lavoratori hanno presidiato ieri davanti Palazzo dei Normanni, appresa la notizia che la ricapitalizzazione dell’azienda era stata stralciata ieri dal testo dalla conferenza dei capigruppo.

In particolare si tratta di provvedimenti di riefficientamento idraulico dei corsi d’acqua che permetteranno la collocazione di punti di presa temporanei che sono necessari per mitigare gli effetti negativi dovuti alla scarsa quantità di risorsa idrica, mediante attingimenti straordinari in alveo.

Sono previsti 5 milioni per l’acquisto diretto di foraggi da parte della Regione o per l’erogazione di un contributo per il medesimo acquisto da destinare alle imprese agricole che esercitano attività di allevamento e 400 mila euro in favore delle imprese di allevamento operanti in Sicilia e che praticano la transumanza intra-regionale dei bovini a copertura dei costi sostenuti per l’esecuzione degli esami di laboratorio e per le spese veterinarie. Per il 2024 è previsto l’esonero dal pagamento dei canoni relativi alle concessioni dei lotti pascolivi del demanio forestale. Al dipartimento regionale della Protezione civile vengono assegnati 8,6 milioni di euro per gli interventi di contrasto alla crisi idrica, altri 400 mila euro all’Autorità di bacino per i prelievi idrici straordinari all’interno degli alvei fluviali.

Le imprese agricole colpite potranno, dunque, godere di alcuni contributi per sopperire alle perdite economiche registrate dagli imprenditori nell’ultimo periodo: 8 milioni e 600 mila euro destinati al Dipartimento Regionale della Protezione Civile per il contrasto alla crisi idrica; 400 mila euro per l’erogazione di contributi in favore delle imprese agricole che esercitano attività di allevamento e che praticano la transumanza intra – regionale dei bovini a copertura dei costi degli esami di laboratori e delle spese veterinarie; 1.250.000 per l’esenzione dal pagamento dei canoni di affitto delle zone demaniali utilizzate a pascolo: 10 milioni di euro per l’acquisto di foraggi da parte delle imprese zootecniche colpite in Aula è stato raddoppiato e portato all’importante cifra di 10 milioni di euro.

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