Nelle ore in cui si celebra la ricorrenza del centenario della Provincia di Messina e della prima riunione del Consiglio Provinciale nella nuova sede di Corso Cavour, il sindaco metropolitano Cateno De Luca non fa mistero del suo disappunto sulla situazione delle ormai ex province che di fatto hanno cambiato nome (Città Metropolitane) ma sono state depotenziate da una riforma che non ha sortito gli effetti positivi sperati. Il “De Luca pensiero” è stato espresso durante la manifestazione “Il Palazzo dei Leoni. Storia, Architettura e Cultura”, in concomitanza con il centenario della sede di Corso Cavour ricostruita dopo il tragico terremoto del 1908.
“Non si può che evidenziare l’assurdità della riforma delle Provincie – ha detto De Luca -, una decisione che da anni pone in difficoltà Enti che detengono funzioni strategiche e che, allo stato attuale, non sono messe in condizione di poter operare nel pieno delle loro potenzialità”. Sulla stessa linea del sindaco De Luca, per altro, si è espresso il vicesindaco del Comune di Messina, Salvatore Mondello che, oltre a ribadire “il ruolo fondamentale dell’ex Provincia”, ha sostenuto come si stia lavorando “per dotare la città di una regolamentazione urbanistica che determini un’inversione di tendenza che produca una razionale conservazione del patrimonio architettonico esistente ed uno sviluppo edilizio armonico”.
De Luca, invece, ha lanciato un messaggio finale, a metà tra quello che sognava da giovane e quello che vorrebbe raggiungere in futuro: “Ho sempre sognato da ragazzo di fare il Presidente della Provincia Regionale ed oggi rischio di essere il becchino della Città Metropolitana. La Regione Siciliana è stata la prima a votare la legge di abolizione della Province ed a compiere il peggior delitto amministrativo che i governanti potessero mai perpetrare a danno delle comunità. Quando tra qualche anno mi candiderò alla presidenza della Regione affronteremo anche questa importante questione”. L’attuale primo cittadino di Messina è chiaramente intenzionato, d’altronde, a tentare la scalata alla presidenza della Regione e potrebbe farlo già nella tornata di voto del 2022, quando con molta probabilità l’attuale Governatore, Nello Musumeci non si ricandiderà. Ma il presente è ancora a Messina, tra le tante emergenze di una città che necessita di una vera e propria “terapia d’urto” per mettersi alle spalle i suoi mille problemi.