“Io non ci sto a stare sul banco degli imputati per la mancata realizzazione del Palagiustizia. Qualcuno deve vergognarsi della gestione di questa vicenda, e certamente non si tratta di me”. Lo afferma il sindaco di Messina, Cateno De Luca, sulla vicenda dell’iter per l’incompiuto Palagiustizia di cui si parla ormai da tempo e che attende una svolta. Di questa vicenda il primo cittadino ha parlato nel corso dell’inaugurazione del nuovo anno giudiziario e De Luca non fa sconti, in particolare, alla passata Amministrazione di Messina.
“Oltre 18 milioni di euro sono fermi da più di 30 anni, eppure si tratta delle somme per realizzare il nuovo palazzo di giustizia ma il Comune di Messina non è stato in grado di decidere il luogo e realizzare l’opera. Il 9 febbraio 2017 è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra il Ministero della Difesa, Ministero di Giustizia, Agenzia del Demanio, Comune di Messina che prevede la realizzazione del Palagiustizia presso l’ospedale militare previa ristrutturazione di un altro immobile (in prossimità degli ex Molini Gazzi) ove trasferire le attività dell’ospedale militare: per la serie se va tutto bene tra 10 anni se ne parla.
Questo protocollo di intesa toglie al Comune la competenza a progettare e realizzare l’opera e la assegna all’Agenzia del Demanio. Noi non condividiamo questa soluzione ed abbiamo già redatto un progetto di massima che dimostra la convenienza a realizzare il palagiustizia in via La Farina ove c’è un parcheggio di proprietà del comune di Messina. A settembre sarà pronto il progetto esecutivo del palagiustizia in via La Farina, nonostante noi come Comune non abbiamo più competenza in merito, e vedremo cosa succederà”.
E a margine del suo intervento al “battesimo” dell’anno giudiziario, De Luca ha rincarato poi la dose alla sua maniera, senza mezzi termini: “Cosa hanno fatto – afferma De Luca – Renato Accorinti ed i suoi sodali per il Palagiustizia? Nulla. Le novità legislative di settembre 2015 accentrano le competenze per l’edilizia giudiziaria al Ministero di Giustizia non con le modalità contemplate nelle convenzioni sottoscritte a febbraio 2017 e febbraio 2018 ove il Comune ha semplicemente abdicato a tutta la materia. Ho sostenuto nel mio intervento che il progetto esecutivo se non servirà per il Palagiustizia lo useremo per realizzare la cittadella dei servizi municipali, ampliando gli attuali parcheggi. In via La Farina sono stati realizzati di recente palazzi di oltre 10 piani, pertanto ci troviamo di fronte all’ennesima mistificazione urbanistica. Noi lo abbiamo predisposto un progetto di fattibilità tecnico economico, che è stato apprezzato dalla Conferenza Permanente del Tribunale di Messina. Accorinti ed i suoi sodali si sono limitati a scaricare tutto sul Ministero e per il resto filosofia allo stato puro. La vicenda del Palagiustizia è la dimostrazione dell’inettitudine di intere generazioni politiche: 35 anni di chiacchiere. Fino a quando mi sarà consentito di essere utile alla città farò il sindaco di Messina. Se le lobby e certi poteri forti riusciranno a paralizzare la nostra azione amministrativa mi dimetterò per amore e rispetto nei confronti della città e ritornerò al mio lavoro. Intanto per ora faccio il sindaco senza se e senza ma”.
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