Un nuovo brand, che rende omaggio al passato e che guarda al futuro. Una nuova livrea, che punta sull’azzurro, come simbolo dell’orgoglio del Paese di cui lo sport si è fatto quest’anno testimone.
Ma anche un nuovo Dna, quello di una start up all’insegna della flessibilità e della sostenibilità E’ con questi elementi distintivi che Ita Airways prova a farsi spazio nei cieli internazionali. Lo fa partendo da una dimensione piccola per poi crescere, impegnata a tenere uno stretto rapporto con l’Italia e il Made in Italy, e sapendo fin d’ora che il suo posto non sarà da sola, ma all’interno di un grande network. Tiene a bordo il patrimonio del marchio Alitalia (anche se sparirà da aerei e biglietti), ma della vecchia compagnia lascia a terra l’eredità negativa, mettendo tra le priorità l’attenzione ai soldi dei contribuenti.
A distanza di un anno dalla nascita della newco e a tre mesi dall’accordo con l’Ue che ha dato il via libera alla nuova società a patto dello spegnimento dei motori della vecchia Alitalia, l’appuntamento del 15 ottobre è stato rispettato e Ita ha fatto il suo debutto nei cieli con il primo volo, l’AZ 1637 Milano Linate-Bari, decollato all’alba dal capoluogo lombardo con 7 minuti di anticipo – in una giornata segnata però ancora dalle proteste dei lavoratori.
“I primi passi sono i più difficili”, di “sportellate” dall’Europa ne sono arrivate “tante”, a partire dalla questione degli slot che ci ha “danneggiato molto”, ma “finalmente siamo qui”, dice con orgoglio l’a.d. Fabio Lazzerini durante la conferenza stampa inaugurale. “Quella che nasce oggi non è una compagnia di bandiera, ma la compagnia di bandiera”, sottolinea il manager, che svela a sorpresa anche un nuovo brand, nonostante l’aggiudicazione, arrivata ieri in extremis, dello storico marchio Alitalia.
Si chiamerà Ita Airways, “nome che guarda avanti, guarda al futuro”, ma creato nel solco del passato, rendendo omaggio ai colori del marchio della compagnia di bandiera disegnato negli anni Sessanta. Ora il marchio Alitalia, aggiudicato per 90 milioni dall’amministrazione straordinaria servirà a gestire la transizione verso la nuova livrea e Ita ne manterrà il diritto di futuri utilizzi.
“Il brand Alitalia non poteva appartenere a nessun altro che alla nuova compagnia di bandiera del paese”, spiega il presidente Alfredo Altavilla, sottolineando di aver sentito, in questa “operazione di sistema”, la “responsabilità” di garantire la continuità dell’amministrazione straordinaria, a partire dal pagamento degli stipendi dei suoi lavoratori. Svelato, inoltre, il prezzo cui è stato acquistato il ramo aviation (aerei e personale) dalla vecchia Alitalia: l’abbiamo acquistato a 1 euro, dice Altavilla, precisando che “nessuno pensa che gli asset valessero” quella cifra simbolica, ma era il “prezzo giusto” in funzione dei costi che “dovevamo sostenere” per far volare quegli asset in modo efficace. A cambiare sarà anche la livrea, per la quale è stato scelto l’azzurro, come la Nazionale che unisce tutto il paese. Gli aerei saranno azzurri, con il logo Ita Airways in oro bianco e rosso, icone stilizzate ispirate al patrimonio artistico nazionale e il tricolore sulla coda.
E dal food alle divise del personale agli arredamenti delle lounge, Ita Airways lavorerà solo con aziende italiane, comprese le automobili di servizio, annuncia l’ex manager Fiat Altavilla. Un altro grande segnale di discontinuità è l’attenzione ai soldi pubblici. “Apparteniamo al Mef, quindi ai contribuenti. Questo è l’obbligo che ci sentiamo chiaro in testa”, chiarisce Altavilla, che avverte: tutte respinte le ingerenze della politica. Parole che però suscitano la replica del Pd che chiede il rispetto del Parlamento. Questa volta funzionerà perché la nuova compagnia “nasce con le giuste dimensioni”, assicura il presidente, anche se non resterà sola per molto.