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Disavventura per un delfino nelle acque del Golfo di Catania. Il cetaceo ieri pomeriggio, 9 luglio 2020, è rimasto impigliato accidentalmente in un’attrezzo da pesca.
Il racconto dell’associazione MareCamp:
«Alle ore 17:30, l’associazione MareCamp si accingeva a svolgere il suo consueto monitoraggio dei cetacei in mare, partendo dalla sua sede operativa di Aci Castello. Pochi minuti dopo, il responsabile scientifico a bordo, la dott.ssa Clara Monaco, veniva allertato dalla Guardia Costiera di Catania sulla presenza in zona di un animale in difficoltà, segnalato prontamente da un diportista, il Sig. Guido Giunchi.
Arrivati sul luogo indicato, MareCamp accertava che si trattava di un giovane tursiope di circa 3.20 m vittima di by-catch, cioè di cattura accidentale in un attrezzo di pesca pur non essendone la specie bersaglio. L’esemplare nuotava vincolato a una cima collegata a dei galleggianti, compatibile con i resti di un attrezzo denominato palangaro, al quale era aggrovigliato per la pinna caudale. Ciononostante, era capace di effettuare delle lunghe immersioni tirando con sé l’attrezzo anche in profondità.
Sul posto sono in seguito giunti anche Guardia Costiera e Vigili del Fuoco di Catania, mentre MareCamp si manteneva in stretto contatto con gli esperti del Dipartimento di biomedicina veterinaria e alimentazione dell’Università di Padova, il quale coordina la rete interventi e spiaggiamenti di cetacei a livello nazionale.
Purtroppo, l’animale risultava schivo all’avvicinamento, motivo per cui i tentativi di liberazione da parte dell’associazione e del gruppo sommozzatori dei Vigili del Fuoco sono risultati vani. Essendosi mantenuto l’animale in una zona piuttosto ristretta al largo di Aci Castello, al calare del sole gli operatori decidevano di terminare il monitoraggio e di tornare sul posto l’indomani.
Questa mattina dunque, alle prime luci dell’alba, due biologhe marine dell’associazione, dott.sse Clara Monaco e Alessandra Raffa, sono state ospitate a bordo delle vedette dei Vigili del Fuoco di Catania, sezione navale e gruppo sommozzatori del turno C, per compiere insieme il monitoraggio e attivare le strategie d’intervento adatte al caso.
Nonostante le ottime condizioni meteo-marine, l’animale, ribattezzato “Cima” per rievocare le circostanze del suo ultimo avvistamento, non è stato ritrovato.
Poichè i resti del palangaro che Cima si porta dietro appaiono separati dall’attrezzo madre, si presume che il delfino sia libero di spostarsi da una zona all’altra del Golfo, seppur con tutte le difficoltà del caso. Dall’analisi del catalogo fotografico di MareCamp di tursiopi foto-identificati nel Golfo, risulta che Cima è stato già avvistato nell’area negli ultimi anni e si crede che, essendo dunque un delfino residente nelle acque catanesi, non sarà da escludere un suo nuovo avvistamento e la possibilità d’intervento.
Il tursiope è un cetaceo prettamente costiero, è dunque probabile che Cima nei prossimi giorni venga osservato dai diportisti locali che nel periodo estivo sono soliti affollare le acque costiere nel weekend. Per tale motivo, MareCamp raccomanda a chiunque dovesse avvistarlo di non avvicinarsi, non tentare soccorsi improvvisati che potrebbero nuocere sia all’animale che alla stessa persona, e di chiamare tempestivamente il 1530.
MareCamp ringrazia vivamente il supporto della sezione navale e dei sommozzatori dei vigili del fuoco di Catania, la CP di Catania, l’Università di Padova, il segnalante del primo avvistamento di Cima, e quanti divulgheranno questo messaggio al fine di ritrovarlo e poterlo aiutare».