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Operazione Ipogeo

Devastazione e saccheggio durante manifestazione a Catania, decine di indagati in diverse Province

giovedì 20 Novembre 2025
Devastazione e saccheggio, danneggiamento, imbrattamento, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, lancio di bottiglie incendiarie, commessi nel corso di una pubblica manifestazione. Sono i reati contestati, a vario titolo, a due indagati arrestati da agenti della sezione Antiterrorismo della Digos della Questura di Catania.
Nei loro confronti è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Procura del capoluogo etneo. Sono in corso decine di perquisizioni in diverse province nei confronti di altrettanti indagati per i medesimi fatti. I dettagli dell’operazione, denominata Ipogeo, sono stati resi noti durante una conferenza stampa che si è tenuta alle 10.30 nella sala riunioni della Procura.
I tre destinati dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere dell’operazione ‘Ipogeo’ della Digos della Questura di Catania, “appaiono soggetti socialmente pericolosi e strutturati nella devianza con finalità criminale, che hanno dato sfogo alla loro indole violenta e delinquenziale che li contraddistingue, nel corso di un manifestazione pacifica di protesta sociale, mettendo a rischio non solo l’incolumità delle forze di polizia creando un pericolo concreto per l’ordine pubblico e per la popolazione cittadina (compresi i manifestanti pacifici, ndr) che assisteva spaventata alle condotte violente”. Lo afferma il gip di Catania nel provvedimento cautelare ricordando le aggressioni alle forze dell’ordine, con lanci di pietre. Bombe carta e bottiglie incendiarie, i danneggiamenti a palazzi e le scritte sui muri come ‘Uccidi gli sbirri’ e ‘Secondino assassino’.
Gli agenti della Digos hanno visionato una notevole quantità di video, isolando quei frame che fornivano particolari importanti riuscendo a identificare i tre destinatari del provvedimento restrittivo e gli altri 13 indagati. Gli arrestati sono ritenuti per leader di movimenti anarcoinsurrezionalisti presenti a Catania e Bari.
Perquisizioni domiciliari sono state eseguita dalla polizia con la collaborazione delle Digos di Palermo, Bari, Brindisi, Messina e Siracusa Nei confronti del terzo destinatario del provvedimento restrittivo, che si trova all’estero, è stato emesso un mandato di arresto europeo.
Mi sembra che passino in secondo piano i contenuti della protesta perché sia come è successo a Messina contro il Ponte, piuttosto che per un’altra causa, l’obiettivo di queste persone che si intrufolano, che seguono questi cortei è solamente uno: quello di attaccare i rappresentanti dello Stato”. Lo ha detto il procuratore di Catania, Francesco Curcio a margine della conferenza stampa sull’operazione Ipogeo della Digos.
“Il corteo – ha aggiunto Curcio – era diviso in due sezioni: persone che legittimamente volevano esprimere il loro dissenso rispetto a un protocollo governativo e altre mascherate da guerriglieri per non farsi identificare e per provocare l’idea di devastazione che abbiamo visto nei filmati. Quindi – ha osservato il procuratore – abbiamo due facce di uno stesso evento. Una faccia legale, legittima, e una faccia, invece, che per noi è delittuosa”.
Alcuni dei soggetti che abbiamo indagato – ha sottolineato Curcio – sono stati tratti in arresto per fatti più o meno simili avvenuti qualche tempo prima. Quindi si può dire che si tratta di un’attività di attacco gratuito, perché, ripeto, non è in discussione la libertà di contestare ma la possibilità di saccheggiare le città e comportarsi secondo schemi criminali. Hanno creato una specie di marchingegno – ha concluso Curcio – con il quale tiravano petardi contro la polizia. Sono state create delle bombe molotov, ordigni a tutti gli effetti lanciate contro i rappresentanti delle forze di polizia, alcuni dei quali infatti hanno subito delle lesioni”.
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