Un riepilogo delle scorse giornate con il coordinatore del M5S in Sicilia, Nuccio Di Paola, eletto vicepresidente vicario dell’Ars lo scorso 16 novembre.
Si aspettava questa nomina, considerata l’ampia maggioranza del governo Schifani?
“Ringrazio tutti i colleghi che mi hanno indicato come vicepresidente vicario. La mia elezione è il frutto di 5 anni di lavoro e relazioni d’aula e commissioni che prescindono dai partiti. Abbiamo fatto una campagna elettorale raccontando la nostra visione di Sicilia, sono convinto che quella visione possiamo concretizzarla ma serve continuare ad unire quanto più possibile. Svolgerò questo importante ruolo con il massimo impegno mettendo sempre al primo posto i siciliani e i loro bisogni”.
Forza Italia spaccata in due in aula. Secondo lei cosa significa? È il preludio di una crisi in seno al centrodestra?
“In questi ultimi 5 anni il centrodestra in Regione è stato tutto tranne che unito. Le forze che lo compongono non hanno una visione comune. I siciliani non possono pagare il conto delle loro divisioni.
Il centrodestra unito esiste forse solo sui giornali e durante le campagne elettorali. Anche a Roma non mi sembra al massimo della forma. Noi come M5S con i nostri 11 deputati eletti siamo la prima forza progressista in ARS e svolgeremo la nostra azione in maniera ferma e intransigente portando avanti le nostre battaglie a sostegno dei siciliani”.
Passando al M5s, Conte ha detto che è stato pubblicato il regolamento per la nascita dei gruppi territoriali. Questo segna una nuova fase per il movimento? Perché è uno strumento importante?
“Il M5S in questi anni è cresciuto ed ha sempre riconosciuto la centralità dei territori e dei cittadini attivi dando loro ascolto e portando avanti le proposte che venivano dalla base. Con i gruppi territoriali tutto questo verrà regolamentato dando credibilità e riconoscendo tutti quei cittadini che hanno voglia di spendersi per migliorare il posto in cui vivono. La politica è ovunque ci sono cittadini attivi e le posso garantire che in Sicilia c’è una grande voglia di partecipazione. Le posso anticipare che nelle prossime settimane abbiamo in programma di realizzare delle riunioni territoriali per spiegare meglio tutte le novità”.
A Roma si parla di rimodulare il reddito di cittadinanza, un peggio o in meglio secondo lei?
“Ho sempre detto che è uno strumento fondamentale per aiutare gli italiani in difficoltà. Non è perfetto, va migliorato ma non abolito. Ricordo sempre che ha garantito la pace sociale in pandemia e che parliamo di più di 700 mila siciliani che sopravvivono grazie al rdc. I percettori del rdc sostengono con i loro acquisti l’economia generando flussi per 1 miliardo di euro. Lo strumento va migliorato e la Meloni con le sue proposte di revisione procede in direzione diametralmente opposta. Perché non preme sui presidenti di regione di centrodestra affinché attivino le politiche attive per il lavoro? Non possono essere i più deboli a pagare 2 volte il prezzo della crisi visto che leggiamo sui giornali il possibile taglio di 1 miliardo di fondi. Il m5s si oppone a questa visione. Il M5S è dalla parte dei cittadini ora e sempre, non permetteremo il disastro sociale. Se servono fondi si tassino gli extraprofitti o si colpisca chi evade le tasse“.
Come il PD anche De Luca sta all’opposizione. Le vostre idee potrebbero incontrarsi in aula?
“Noi mettiamo al primo posto i siciliani e i loro bisogni, portando avanti le nostre proposte. C’è il caro energia, c’è l’emergenza lavoro da affrontare, l’emergenza rifiuti e l’emergenza sanitaria. Tutte queste battaglie non hanno colore politico. Dobbiamo fin da subito costruire un fronte che abbia una visione di Sicilia diversa da questa Destra. I siciliani devono ritornare a percepire che una buona politica può veramente cambiare in meglio la propria vita”.