“Al suo posto avrei potuto esserci io”. Ognuna di noi lo ha pensato. Lo penserà. Al posto di quella donna uccisa, violentata, abusata, potrebbe esserci ognuna di noi. E’ stato questo il pensiero di Maria Andaloro, quando, nel giugno del 2013 ha ideato Posto occupato, che è il posto di ognuna di noi nel mondo. Ma che dopo ogni femminicidio resta vuoto. Una sedia in una scuola, in un luogo di lavoro, di cultura, in un treno, in un teatro, ovunque. Una sedia che resta vuota perché quella donna non c’è più.
Così è nato Posto occupato, un’iniziativa che in 10 anni da Messina (anzi da Rometta), ha attraversato tutte le città del Paese, tutte le istituzioni, le associazioni, gli enti. Maria Andaloro da quel giorno non si è mai fermata (qui) portando ovunque (qui) il messaggio contro ogni forma di violenza sulle donne (e non solo).
Oggi si racconta a donna Sarina, ricordando non soltanto le battaglie per Posto occupato ma tutte quelle che in questi anni ha portato avanti per i diritti.
Numerose sono le iniziative, come il premio “Sibel”, diverso dal No-bel, il premio per la bellezza “il sì alla bellezza ma anche il si di Sicilia”. Il primo lo ha dato a Franca Viola, una delle tante donne straordinarie da lei incontrate in questi anni (tra le quali anche Letizia Battaglia). Dall’incontro con la donna che sul finire degli anni ’60 ha detto no al matrimonio riparatore con l’uomo che l’aveva stuprata ed anzi lo ha anche fatto processare (e anni dopo si arrivò anche l’intervento del legislatore che ha cancellato questa vergogna), è nata l’iniziativa “Franca e le altre” destinata alle giovanissime studentesse siciliane e non solo. In camper, da Corleone ad Acireale, da Agrigento a Sant’Agata di Militello, come una cantastorie ha portato le vite e le lotte delle donne tra i banchi, là dove il cambiamento culturale diventa rivoluzione.
Maria Andaloro è operatrice nel mondo dell’accoglienza ai migranti con i quali sta portando avanti attività d’integrazione con risultati sorprendenti. Messina e la Sicilia non sono così indietro come siamo abituati a pensare. Una puntata da non perdere per affrontare temi quali i femminicidi, la violenza sulle donne, i diritti delle donne, la strada ancora da percorrere e la bellezza delle buone notizie (quelle che non fanno rumore)