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Distinti, ma non distanti al tempo del Covid-19

lunedì 6 Aprile 2020

Distinti, ma non distanti, al tempo del Covid-19, è il pensiero che deve accompagnarci, perché si può essere lontani fisicamente, ma vicini allo stesso tempo, attraverso una semplice telefonata, che potrebbe riavvicinare amici e parenti a cui, magari, avevamo detto, ricordando un bellissimo film di Carlo Verdone, “Non perdiamoci di vista” e che, invece, abbiamo rimandato, a causa della vita frenetica, dicendo che la si sarebbe fatta domani, domani e, ancora, domani, scoprendo, solo adesso, che “tempo non aspetti tempo“.

Distinti ma non distanti

Questo mondo così tanto vituperato ha, però, degli aspetti positivi e uno di questi è la tecnologia che ci viene incontro, in questo nostro tempo, abbattendo lo spazio, in cui siamo costretti, e permettendoci di vedere sia il vicino di casa, che la sorella, il fratello che vivono all’estero. Pensiamo a come vivremmo senza internet, veramente isolati come i nostri nonni, bisnonni, e ci considereremo, immediatamente, dei privilegiati. Tanti i mezzi con cui restare in contatto, anche visivamente, di cui vogliamo fare un piccolo elenco. Partiamo con uno dei più utilizzati e assolutamente gratuito.

Whatsapp, per incontri romantici tra innamorati o una chiacchierata tra amici. Basta cliccare sulla videochiamata della persona che volete vedere e sentire e sarete, anche se virtualmente, con lei. Certo non sarà bello come farlo di “persona personalmente“, direbbe l’amato Catarella del Commissario Montalbano, ma darà lo stesso una bella carica. Curiosità per passare dal puro divertissement all’utile: è nato “Whatsapp coronavirus information hub” con cui l’azienda di Zuckerberg si impegna a contrastare da una parte le bufale, con consigli generali, informazioni sulla salute e su come impedire il diffondersi di notizie non verificate, e dall’altra implementare i servizi di messaggistica.

Skype, anch’esso molto utilizzato, basta fare un clic sull’icona della telecamera nella pagina della persona o delle persone, fino a cinquanta collegate insieme, e via al party virtuale. Skype permette, anche, di telefonare su numeri fissi o mobili a persone che non hanno l’app, sia in Italia, che all’estero, a prezzi economici. In questo caso, però, bisogna creare un credito sul profilo. Oggi, che siamo costretti a vivere una realtà al’interno delle nostre case, questo mezzo, come gli altri di cui parleremo, ci permette di restare in contatto con un “altro” da noi che, prima, eravamo noi.

Houseparty è l’applicazione più scaricata e amata dai giovani, accattivante già nel nome. Come funziona? Una volta scaricata, dopo essersi registrati, basta creare una stanza, “room“, e cliccare su “add a friend“, aggiungi amici, per un massimo di 8 per ambiente; non c’è limite, però, al numero di chat. Su Houseparty, oltre che parlare, c’è  una sezione riservata ai giochi, alle domande in stile “Trivial Pursuit“, un gioco da tavolo di origine canadese in cui i giocatori misurano la propria cultura generale,  in cui indovinare un oggetto con un disegno o all’associazione di parole. Si possono organizzare, inoltre, piccole feste o sfide senza annoiarsi mai.

TikTok, non un tradizionale social network, ma una piattaforma di intrattenimento per la generazione Z. C’è una sezione della homepage in cui si legge: “Supportiamo la nostra community nell’emergenza COVID-19″. In questa campagna sono stati coinvolti i “creator” più popolari per diffondere agli utenti messaggi efficaci con un linguaggio che centri l’obiettivo. TikTok ha aderito alla campagna #distintimauniti con questa immagine: “Immagina una catena che attraversa ogni muro e abbraccia tutti gli italiani. Mostra il tuo supporto: fai sentire che nonostante tutto siamo #distantimauniti”. C’è un livestreaming quotidiano per offrire momenti di intrattenimento e, poi, #plankchallenge e #smartworking, che invitano la community a tenersi in forma stando a casa.

Zoom, tra le più scaricate, è utilizzata in campo lavorativo con i meeting messi in calendario in anticipo, così da permettere ai partecipanti di organizzarsi;  videochat di gruppo in grado di coinvolgere fino a 100 persone; condivisione dello schermo per mostrare ai colleghi il materiale utilizzato. Per iniziare la vostra riunione basta schiacciare su “New meeting” e, poi, col tasto “Partecipants” potrete inviare un link (tramite mail) a cui si potrà accedere cliccandoci sopra. Raggiunge una resa perfetta su computer, buona, però, anche su smartphone e tablet.

Hangouts Meet, è simile a Zoom: videochiamate di gruppo, possibilità di registrare l’incontro e trasmetterlo in streaming. La chat si può estendere fino a 250 persone per chi attiva le funzionalità avanzate. L’organizzatore della riunione deve essere iscritto al servizio “G Suite” e condividere un link con i partecipanti attraverso una semplice mail.

Instagram permette, come una sorta di macchina del tempo, di ritornare al passato col ricordo e andare verso il futuro con i sogni. Insieme ai flashmob ci si tiene in compagnia condividendo storie, azzerando le distanze e dando un’accelerazione alla positività. Oltre a  #iorestoincasa, ricordate My Sweet Quarantine che offre un palinsesto ricco: dai consigli di registi importanti agli esercizi per tenersi in forma; dai tutorial sul trucco alle lezioni di chitarra di Alex Britti; dalle letture di pagine di libri, testi di teatro e cinema da parte di numerosi attori al risveglio muscolare con i ballerini di “Ballando con le stelle”; dal nostro Roberto Lipari che è iniezione di ottimismo contro i momenti di malinconia a Flavio Insinna, di origini sicule, che regala momenti di spensieratezza invitando i suoi followers a partecipare assieme al gioco della ghigliottina, momento finale dell’Eredità, programma di punta di Rai 1, fino alle tante dirette  condivise, una per tutte quelle del nostro Fiorello e Jovanotti.

Ricordiamo, inoltre, alcune iniziative: #blackandwhitechallenge, tutta al femminile per sostenersi a vicenda, consiste nel condividere una proprio foto in bianco e nero nominando altre amiche. Questo il messaggio: “Troppo spesso noi donne ci critichiamo invece di sostenerci e vedere che ognuna è bella a modo suo. Siamo belle come siamo. Siamo le prime a doverci accettare. Carica una foto in cui appari sola in bianco e nero ed etichetta altre donne per fare lo stesso. Ti scelgo perché sei bella e mi ispiri. Diamo qualcosa di positivo. Costruirci invece che distruggere“.

#torneremoaviaggiare in cui condividere la foto di un viaggio, una story che lanci un messaggio di speranza, per vivere il viaggio che sarà.

#babychallenge, uno scatto di quando si era bambini, nominando sempre altre persone, un ponte tra passato e futuro.

#andràtuttobene, l’hashtag dei bambini con gli arcobaleni che ci fanno vedere un mondo a colori.

#noirestiamoincorsia e #turestacasa, sicuramente il messaggio più commovente, che invita alla responsabilità e alla solidarietà con chi è in prima linea, con chi lotta per la vita e con chi dobbiamo proteggere dal contagio, anziani, bambini, immunodepressi e tutti indiscriminatamente, perché il Covid-19 non risparmia nessuno.

Il rimedio migliore e non virtuale, fatto di sfioramenti, annusamenti e fantasia, ricerchiamolo nella lettura di un bel libro in cui il “tatto” è consentito. Approfittiamone.

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