Arriva il via libera agli aiuti: ristori per le imprese e gli autonomi, proroga della cassa integrazione e del blocco dei licenziamenti, rinvio delle scadenze fiscali e fondi per la sanità e il piano vaccinale.
Dopo una serie di rinvii e un lungo braccio di ferro nella maggioranza sulla cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali, il governo ha varato il decreto Sostegni che ha in pancia i 32 miliardi di extra deficit già approvato e apre la strada a un nuovo intervento che sarà finanziato con un ulteriore richiesta di scostamento di bilancio ad aprile.
“E’ un’operazione da 32 miliardi che è ancora parziale e sarà corretta con un nuovo scostamento con il Def ad aprile. Questo intervento è un primo passo, ce ne sarà un secondo assolutamente necessario”, ha assicurato il premier Mario Draghi spiegando che l’entità del deficit aggiuntivo sarà definita in base all’evoluzione della pandemia. Raggiunto l’accordo sullo stralcio delle vecchie cartelle esattoriali, nodo sul quale si era incagliata la discussione e che ha fatto slittare la riunione del governo di oltre tre ore.
Il Pd e soprattutto Leu si opponevano a un maxi condono ma Lega e Forza Italia hanno puntato i piedi. Matteo Salvini ha riunito i ministri e alcuni esperti economici leghisti al Mise da Giancarlo Giorgetti e ha insistito per allargare la platea dei beneficiari, incassando il sostegno di Forza Italia e di gran parte degli esponenti del Movimento 5 Stelle.
Alla fine la mediazione è stata trovata e prevede lo stralcio delle vecchie cartelle esattoriali, quelle affidate dal 2000 al 31 dicembre 2010, fino a 5mila euro e con un tetto di reddito a 30mila euro. Successivamente, forse già nel percorso parlamentare del decreto, si potrebbe procedere per estendere l’arco temporale fino al 2015, come ipotizzato inizialmente. L’intesa prevede anche di avviare la riforma della riscossione.