Un percorso di rafforzamento e potenziamento in materia di prelievo e donazione degli organi in Sicilia.
Ad un mese dalla visita del neo direttore generale del Centro nazionale trapianti Giuseppe Feltrin, oggi 28 giugno, all’Ars sono stati presentati gli obiettivi delle Aziende sanitarie regionali per ottimizzare il processo di donazione-prelievo-trapianto.
Questo primo step è stato possibile grazie alla task-force itinerante del Centro nazionale trapianti per supportare e personalizzare le azioni da attuare secondo le esigenze del territorio e trasferire le best practice alle Regioni che hanno bisogno di un supporto.
I dati
In Sicilia, nei primi mesi del 2024 si è quasi raddoppiato il numero dei trapianti effettuati rispetto al 2023. Si è infatti passati da 70 effettivi di giugno 2023 a 170 registrati a giugno 2024. Il trend di crescita era già evidente nei dati dell’anno precedente. L’Isola oggi, difatti, in base alle attività di procuremen 2023, è l’ottava regione per donazioni e trapianti.
“Abbiamo il 30% di più di procurement con un abbassamento notevole, dimezzato del tasso di opposizione alla donazione.Questi risultati sono il frutto del costante lavoro della Rete Trapiantologica siciliana, del Crt, insieme al Coordinatore Regionale, ma in Sicilia, c’è ancora tanto da fare. Come trapianti siamo dietro alle regioni del nord che tradizionalmente sono più virtuose”. A dichiararlo è Giorgio Battaglia, coordinatore del Centro regionale trapianti.
Le criticità
In Italia è possibile raggiungere e mantenere livelli eccellenti di donazione con modelli ben integrati nel Ssr e supportati dall’Amministrazione Regionale. Tuttavia, in molte regioni, i risultati sono inferiori alle potenzialità stimate. Le cause principali sono le differenze regionali in termini organizzativi e strutturali (posti letto, medici ed infermieri nei reparti di rianimazione e di terapia intensiva, criteri per la intensità di cura, rete della emergenza) e di management dei maggiori percorsi clinico assistenziali per acuti (gravi cerebrolesioni, gravi insufficienze cardiocircolatorie, stroke, trauma, gravi insufficienze d’organo). A questi vi si aggiunge il fattore socio-culturale.
Battaglia, infatti evidenzia che: “L’elemento più difficile da superare è la cultura del cadavere che ancora nelle nostre latitudini c’è. Ma se vogliamo fare uno scaccomatto alla morte serve essere donatori”.
Gli obiettivi presentati ai Direttori Generali
Gli obbiettivi presentati dall’Assessorato regionale della Salute ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie della Regione riguardano temi di carattere organizzativo e gestionale del procurement e si svolgono in alcuni punti principali:
- segnalazione di un numero di coppie congruo da parte delle UU.OO.CC. Nefrologie ai Centri trapianto di riferimento per avviare l’iter di valutazione di idoneità al trapianto renale da donatore vivente;
- raggiungimento di un numero virtuoso di accertamenti, con criterio neurologico e cardiologico, per potenziali donatori d’organo in proporzione alla capacità dei posti letto delle UTI delle Aziende;
- nomina di coordinatori locali aziendali con riconosciuto incarico di altissima professionalità e tempo dedicato al procurement in relazione al potenziale donativo dell’Azienda di appartenenza e nomina di infermieri di coordinamento con tempo dedicato al il procurement in relazione al potenziale donativo dell’Azienda di appartenenza;
- garantire la composizione della commissione per l’accertamento di morte encefalica con specialisti disponibili H 24 e 7/7, anche attraverso convenzioni con altre aziende;
- garantire specialisti e procedure necessarie al procurement di organi e tessuti, anche attraverso convenzioni con altre aziende.
“Sono contento di aver trovato qui in Sicilia una realtà in grandissimo sviluppo – conclude – il direttore generale del Centro nazionale trapianti Giuseppe Feltrin -. È fondamentale che le regioni riconoscano come strategica l’attività di procurement, definendo con chiarezza gli obiettivi per le aziende ospedaliere e sanitarie. Il Centro nazionale trapianti sta facendo nei diversi territori un lavoro intenso di supporto della rete trapiantologica, cucito su misura sulle esigenze locali. Accompagneremo in questo percorso anche la Sicilia, che di recente ha raggiunto miglioramenti significativi e che oggi compie un passo avanti che vogliamo valorizzare“.