Il Giudice per le indagini preliminare del Tribunale per i minorenni di Catania ha convalidato il fermo del 15enne, eseguito dalla squadra mobile due giorni fa, accusato di avere ucciso la madre, Valentina Giunta, di 32 anni. Il Gip, accogliendo la richiesta della procuratrice Carla Santocono, ha emesso un’ordinanza cautelare per omicidio volontario.
Il minorenne durante il lungo interrogatorio davanti al Gip ha confermato la confessione del delitto, fatta già alla Procura per i minorenni di Catania. Il ragazzo, dopo l’emissione della misura cautelare. è stato trasferito in un Istituto penitenziario minorile. Le indagini della squadra mobile, sottolinea in una nota la Procura per i minorenni di Catania, hanno permesso di “ricostruire che il delitto di sangue era maturato in ambito familiare e il figlio maggiore della vittima, resosi irreperibile durante la notte, veniva rintracciato nelle prime ore della mattinata del 26 luglio“. Dopo le indicazioni de figlio della vittima la polizia ha “rinvenuto e sequestrato gli abiti che indossava” quando ha ucciso la madre.
L’ordinanza del Gip, spiega la Procura, “cristallizza la ricostruzione della condotta materiale del giovane che, negli ultimi mesi viveva con la nonna paterna essendosi determinato a lasciare la casa della madre nonostante la stessa avesse mantenuto un atteggiamento protettivo verso il figlio, a fronte delle ostilità alimentate dalla famiglia del padre, detenuto da tempo per gravi reati, anche contro la persona“.
“Valentina Giunta viveva da anni nella paura che qualcosa di grave le sarebbe potuto accadere” nella sua vecchia abitazione e per questo “da alcuni mesi si era trasferita insieme al padre in un’altra abitazione presa in locazione“. Lo afferma, in una dichiarazione, l’avvocato Salvatore Cannata, legale della famiglia della donna uccisa dal figlio 15enne a Catania, che è parte offesa nell’inchiesta.
“Nell’ultimo anno – sottolinea il penalista – sono stati diversi gli episodi di violenza, anche gravi, che hanno visto come persone offese Valentina Giunta e la sua famiglia e come protagonisti attivi la famiglia del suo ex convivente. Pertanto i famigliari di Valentina Giunta auspicano che venga fatta luce anche sul contesto deviato e deviante in cui è maturato l’efferato delitto“.
“La famiglia di Valentina Giunta – osserva l’avvocato Cannata – vuole esprimere la propria fiducia nei confronti della magistratura e delle forze dell’ordine che in maniera incessante da giorni stanno svolgendo le indagini per accertare tutte le responsabilità che vi sono in questa terribile vicenda. Responsabilità che non si possono limitare al solo fatto di sangue che si è verificato la sera del 25 luglio“.