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Oggi, davanti la cattedrale di Palermo, frate Biagio Conte, fondatore della Missione Speranza e Carità, ha ricevuto la “Coperta della Speranza” dal questore della città Leopoldo Laricchia e dal Siulp sindacato Polizia di Stato. La coperta è stata ricamata da circa trenta anziani appartenenti a varie associazioni del territorio e realizzata con diversi colori che rappresentano valori come la pace, la speranza, la fratellanza e la solidarietà.
Il questore ha consegnato personalmente la Coperta a Frate Biagio, che è apparso piuttosto commosso per il gesto ricevuto. Un atto, infatti, che possiede una forte dimensione simbolica ma che è allo stesso tempo molto concreto. Infatti, la Coperta è veicolo di valori universali e manifesta una certa vicinanza, almeno da una parte della popolazione, per frate Biagio e la sua scelta penitenziale molto forte.
Infatti, sono ormai 22 giorni che frate Biagio vive nel sagrato della cattedrale, abbracciando un digiuno volontario che, almeno al momento, non sembrerebbe intenzionato a interrompere.
Molto significativa la presenza del questore e dei rappresentanti della Polizia di Stato, che hanno espresso la loro vicinanza a frate Biagio. Un modo, da parte dello Stato e delle istituzioni, per far sentire la propria solidarietà nei confronti di un uomo guidato da grande misticismo. In particolar modo, la Polizia di Stato ha mostrato una certa sensibilità per una vicenda, come quella di frate Biagio, connotata da implicazioni non soltanto sociali ma anche spirituali.
Una strada, quella percorsa dal fondatore della Missione Speranza e Carità, che spinge a riflettere sulla vita dell’uomo moderno, il suo allontanamento da Dio e dai beni spirituali, e la sua assuefazione ai beni materiali e terreni, connotata da una crescente e insaziabile sete di denaro e potere. Insomma, una società malata, sofferente, attraversata dal male di vivere e dall’insoddisfazione perenne. Conseguenze drammatiche determinate, secondo frate Biagio, dall’indifferenza per il prossimo e dall’abbandono della sfera spirituale.
“Vogliamo tutti un mondo migliore– dice frate Biagio – però non ci sacrifichiamo. Non diamo ai giovani un futuro sicuro. Abbiamo creato un mondo materialistico, consumistico. E se sbagliano i giovani, non è colpa loro, siamo responsabili tutti noi“. Una battaglia contro il materialismo, quella di frate Biagio, portata avanti con grande forza spirituale e con viscerale passione per il prossimo, per il mondo e per la vita. “Non mettiamo interesse nelle cose– continua -, perché quando c’è interesse vengono spazzati via i valori e i principi vengono calpestati“. La solidarietà è un tema molto caro a frate Biagio, che invita “A vivere nel bene, nel rispetto verso l’altro. Dio ci ha dato la vita e noi la dobbiamo vivere nel migliore dei modi“. E ancora “Bisogna fare il bene immediato, aiutiamo, rinunciamo a qualcosa, non accumuliamo. Rinunciamo per aiutare nel mondo coloro che muoiono ancora di fame“.