Dopo il blitz di ieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale su delega della Procura di Palermo, l’Istituto Amedeo Modigliani si difende e prende le distanze dai curatori della mostra su Modigliani organizzata a Palazzo Bonocore da Novembre 2018 al 31 marzo 2019.
“In relazione alle ultime notizie circa le opere sequestrate a Palermo dai Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale su ordine della Magistratura, questo Istituto tiene a specificare, fuori da ogni polemica relativa a inesattezze e imprecisioni pubblicate e nel rispetto delle indagini in corso, quanto segue:
com’è noto l’Istituto opera esclusivamente nell’ambito dell’educational e della divulgazione culturale e come dichiarato in più parti del proprio sito non vende, non compra e non certifica opere del Maestro Modigliani. A fronte di questa mission che ribadiamo e confermiamo, l’Istituto senza alcun sostegno economico né pubblico né privato ha realizzato un format esperienziale denominato Modlight, ufficialmente registrato e diretto all’applicazione di sofisticate tecnologie nella rappresentazione dell’arte.
In questa direzione si è ideato e prodotto questo format che rientra a pieno titolo non solo nel concetto della riproducibilità dell’arte sostenuta da importanti esponenti della cultura del ‘900 (Walter Benjamin, André Malraux ecc.) ma si sta affermando sempre più quale modalità espositiva diretta al grande pubblico e soprattutto ai giovani consentendo una fruizione semplice ma di forte impatto emotivo sostenuta da una rigorosa ricerca storica.
A Palermo come risulta oggettivamente dal contratto che questo Istituto ha firmato con gli organizzatori, l’Istituto ha affittato esclusivamente le opere riprodotte nel format Modlight, ovvero retroilluminati, corredando tali opere con fotografie d’epoca, filmati e docufilm; mentre gli organizzatori hanno inteso di affidare a propri curatori l’esposizione di opere attribuite a Modigliani insieme a opere pittoriche di altri artisti dell’epoca, nonostante gli stessi organizzatori conoscessero la nostra oggettiva contrarietà. In questo senso ribadiamo la nostra assoluta estraneità nell’organizzazione e promozione della mostra di Palermo.
L’intervento della Magistratura e del Comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale è stato provvidenziale e doveroso, ma ha prodotto anche nei confronti del Presidente dell’Istituto un’ispezione domiciliare. In tale ispezione come risulta da verbale il Presidente ha collaborato fattivamente con le forze dell’ordine mettendo a disposizione il proprio materiale relativo all’attività dell’Istituto e quanto potesse servire alla Magistratura per indagare sulle opere esposte. Occorre inoltre chiarire che quest’Istituto non ha procacciato alcuna opera né per la mostra di Palermo né per altre, né ha mai partecipato a proposte di vendita di opere a chicchessia né in Italia né all’estero.
Nell’ispezione le forze dell’ordine hanno ritenuto di dover trattenere 3 grafiche firmate da Jeanne Modigliani da molti anni in commercio ed edite dalla storica stamperia d’arte “Il Cigno”. Nella fattispecie le opere sono state regalate al Presidente dell’Istituto tanti anni fa ed erano appese nella sua abitazione e il loro valore di mercato non supera i 1500 euro ciascuna.
Nell’ispezione non è stato trovato alcun quadro né disegno di Modigliani. Circa il sequestro di altre 24 opere di vari pittori come comunicato dalla stampa questo Istituto declina ogni responsabilità essendo completamente estraneo a tale vicenda.
Nel completo rispetto delle indagini in corso e nel ribadire la propria disponibilità, questo Istituto auspica che al più presto venga celebrato il processo al fine di poter rendere chiare e trasparenti le diverse responsabilità e ribadisce la propria convinzione nel procedere nella divulgazione culturale della vita e delle opere dell’artista livornese. Dichiara altresì che continuerà sempre con più forza a celebrare l’imminente anniversario del 2020 proponendo al pubblico italiano ed internazionale il format esperienziale Modlight che nei prossimi anni si arricchirà di ulteriori opere nel grande solco culturale ed editoriale prodotto dalla Rai sin dal 1995 con le sue mostre Impossibili. Le mostre che l’Istituto riuscirà a organizzare saranno sempre di più corredate da riferimenti storici, scientifici, e da riferimenti sulla straordinaria esperienza pittorica dei primi del ‘900. In nessuna di queste circostanze permetterà a se stesso o a chicchessia di ospitare opere di Modigliani originali, attribuite o altro. L’Istituto infine vede nella grande comunità di appassionati di Modigliani e nel mondo delle imprese i suoi naturali alleati per continuare il suo lavoro e la sua attività. Orgoglioso di aver contribuito alla divulgazione della vita e delle opere dell’artista livornese con modalità divulgative, legali e lontane dalle speculazioni commerciali che attengono a soggetti e sistemi a noi completamente estranei.
Naturalmente questo Istituto sarà attento a tutelare in ogni sede la propria immagine e la propria reputazione”.
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