“Rinviata a data da destinarsi la trattazione in commissione del ddl sulla doppia preferenza di genere. Forza Italia si spacca e va sotto. Le emergenze sono altre e tra queste, contrasto alla povertà e più equa distribuzione delle ricchezze. No a procedure d’urgenza su temi e vicende di Palazzo che non interessano ai Siciliani”.
Parole e musica di Vincenzo Figuccia.
“Eravamo convinti che in Sicilia le emergenze fossero quella della crisi idrica e dei rifiuti, invece ci accorgiamo che per Forza Italia la cosa più urgente da fare è abolire la doppia preferenza di genere alle elezioni amministrative”. Ad affermarlo, invece, Giuseppe Lupo, presidente del gruppo Pd all’Ars: “Rimaniamo stupiti di fronte a questa forzatura da parte della maggioranza che sostiene il governo Musumeci. La doppia preferenza di genere – aggiunge Lupo – ha rappresentato per la Sicilia una conquista di civiltà e modernità in materia elettorale, ci opporremo alla proposta di modifica di questa norma e ci auguriamo che il presidente Musumeci non voglia fare passare il segnale che la priorità del suo governo è ostacolare l’accesso delle donne nelle istituzioni e nelle amministrazioni locali”.
Era stata questa, di fatto, ieri, la dichiarazione di voto con il Pd messo di traverso, su una questione che, per tempistica e argomento, forse meritava un proscenio residuale e non l’inizio della legislatura.
Ora il timer si ferma. Da una parte Giuseppe Milazzo, dall’altra Marianna Caronia. Il primo vuole cambiare la legge, la seconda la difende. Una posizione distinta con alcune differenziazioni, ma contraria in sintesi all’abolizione, quella di Giusy Savarino.
Di parere negativo anche i 5 Stelle. Alla ripresa, dopo la pausa, la commissione Affari istituzionali avrà il suo da fare per trovare la quadra.