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Duplice omicidio a Delia, le vittime sarebbero state uccise a sassate

lunedì 15 Giugno 2020

Due persone non ancora identificate sono state uccise ieri sera nelle campagne di Delia, un paese della provincia di Caltanissetta. La scoperta è stata fatta nei pressi di un cascinale in contrada Deliella: il corpo parzialmente carbonizzato di una delle due vittime era sotto un’auto, l’altro cadavere era all’interno del casolare.

A poco distanza dai due corpi sono state trovate alcune pietre sporche di sangue, verosimilmente utilizzate per compiere il duplice omicidio.

Le indagini sono condotte dai Carabinieri del Comando provinciale di Caltanissetta, che stanno cercando di risalire ai proprietari del cascinale.

Le due persone assassinate sono i fratelli Filippo e Calogero Lo Monaca, imprenditori agricoli ultrasettantenni di Canicattì (Agrigento). Gli investigatori sono riusciti a risalire alla loro identità attraverso l’auto intestata a uno dei due. I carabinieri stanno scandagliando la vita familiare delle vittime; un terzo fratello, Antonino, 49 anni, fu ucciso anche lui in un agguato il 27 dicembre 1990, all’inizio della guerra di mafia in quella zona.

Aggiornamento

Sembrerebbe che Filippo, che era all’interno del casolare, sarebbe stato ucciso con un colpo di pietra alla testa che gli ha fracassato il cranio, il corpo carbonizzato di Calogero è stata trovata sotto la sua auto. A dare l’allarme sono stati i residenti delle abitazioni vicine che hanno visto l’auto in fiamme. I carabinieri stanno cercando di ricostruire la complessa dinamica di quanto accaduto, non escludendo a priori alcuna pista.

La famiglia La Monaca è molto nota a Canicattì. Tre fratelli imprenditori agricoli, adesso tutti assassinati, visto che un altro, Antonio, era stato ucciso trent’anni fa. Calogero era stato assessore circa 20 anni fa; due sorelle sono titolari di una rinomata gioielleria. Antonio La Monaca era stato assassinato quando aveva 49 anni, il 27 dicembre del 1990, in un agguato avvenuto nel centro di Canicattì. Un delitto, tra i primi di una lunga guerra di mafia tra Cosa nostra e Stidda.

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