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Il punto

E’ allarme sul bilancio consolidato del Comune di Palermo, troppi disallineamenti con le società Partecipate

venerdì 18 Ottobre 2024
Palazzo delle Aquile, piazza Pretoria, Comune di Palermo

Sull’atto arriva il parere favorevole. Ma il Comune di Palermo dovrà rivedere qualcosa sul fronte delle società Partecipate. A Palazzo delle Aquile è tempo di bilancio consolidato. L’ultimo documento contabile da approvare entro fine anno arriva all’attenzione degli uffici e dei consiglieri comunali. Nel parere del 14 ottobre, i componenti del Collegio dei Revisori Michele Abbate, Sergio Motta e Filippo Picone hanno dato il disco verde al documento da sottoporre a Sala Martorana. Venticinque pagine nelle quali i tecnici del Comune di Palermo hanno evidenziato alcune criticità, in particolare nell’ottica del rispetto del piano di riequilibrio a cui si è vincolata l’Amministrazione Comunale.

Il Collegio dei Revisori sul bilancio consolidato 2023

A ricordarlo è il ragioniere generale del Comune di Palermo Bohuslav Basile. Nella nota inviata al Consiglio Comunale, il dirigente tecnico cita le parole del parere del Collegio dei Revisori e ricorda che “purtroppo si assiste, anche per l’esercizio corrente, al ripetersi della grave criticità riferita al ritardo nell’approvazione dei bilanci di esercizio di talune partecipate, al protrarsi dei tempi di trasmissione della documentazione necessaria alla predisposizione del bilancio consolidato, da cui è dipeso, a cascata, il prolungamento delle attività di redazione del documento contabile da parte degli uffici comunali e il ritardo accumulato nell’espletamento dell’adempimento di legge rispetto al termine di approvazione del 30 settembre, fissato dall’art 151 del Tuel, dal cui mancato rispetto scaturisce, per gli enti territoriali soggetti a tale obbligo, il divieto assoluto ed inderogabile di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo“.

Il vulnus dei disallineamenti con le società Partecipate

Il grande tema però riguarda i cosiddetti disallineamenti, ovvero una mancata corrispondenza su alcune partite fra il socio unico (Comune di Palermo) e le sue falangi (le società Partecipate). In tal senso, il Collegio dei Revisori afferma che “continua a persiste il fenomeno dei disallineamenti contabili con la Capogruppo, che si aggiungono a quelli già rilevati negli esercizi precedenti, è in aperto contrasto con l’azione n. 12/2023 del PFRP la quale prevede a carico degli Uffici comunali preposti a vario titolo alla gestione dei rapporti con le società ed enti partecipati, l’adozione di interventi risolutivi volti ad eliminare definitivamente i disallineamenti preesistenti e prevenire la nascita di nuovi“.

A tal proposito, i componenti dell’organo di controllo affermano che “corre l’obbligo rammentare che il persistere di tale problematica rischia di compromettere la fattibilità del Piano di riequilibrio adottato dall’Ente oltre che l’equilibrio economico finanziario e la continuità aziendale delle stesse società partecipate afflitte da tale problematica”.

I fronti aperti

Giuseppe Todaro, Presidente RapFra le aziende con i maggiori problemi da questo punto di vista c’è Rap. La società Partecipata del Comune di Palermo deve peraltro affrontare una ricapitalizzazione per compensare un passivo da quasi 10 milioni di euro contratto nel bilancio 2023. Sul fronte dei disallineamenti però, il presidente Giuseppe Todaro fa il punto della situazione, sottolineando l’importante lavoro condotto in tema di riduzione dei disallineamenti. “Sono un fautore di questa necessità. Quando sono arrivato, la Rap aveva circa 22 milioni di disallineamenti. Nel bilancio 2023 siamo arrivati a 5 milioni e lavoriamo per farli scendere a 2 milioni. Mi pregio di dire che dall’insediamento del nuovo CdA non si sono formati nuovi disallineamenti. Un’azienda sana non deve farli. In passato si sono fatte attività nella fiducia che ci fosse una contingenza con il Comune. Il problema va risolto a monte. Prima di creare una spesa, va autorizzata“.

Giuseppe Mistretta

L’altro fronte caldo è quello di Amat. L’azienda di via Roccazzo, la quale gestisce il servizio di trasporto pubblico locale in città, è alle prese con la definizione del piano industriale e con la risoluzione della vertenza sugli accordi di secondo livello. Sul primo punto, il CdA si è aggiornato a giovedì prossimo per definire alcuni dettagli del documento da consegnare al Comune. La sensazione però, da fonti sindacali, è che una soluzione sia vicina. Ben diverso è invece il discorso su copertura delle premialità e buoni pasto. Fatto sul quale si attende gli ok dagli uffici dell’Amministrazione.

I vincoli per il Comune di Palermo

Il piano di riequilibrio. L’unico modo per salvare i conti disastrati del Comune di Palermo. Una manovra che però esige un prezzo molto alto per Palazzo delle Aquile, soprattutto in termini di operatività. In particolare per le società Partecipate. Ci sono diverse azioni del piano di riequilibrio dedicate a tali settori dell’Amministrazione Comunale. L’azione 9, ad esempio, prevede “l’assegnazione alle Governance delle partecipate di obiettivi di contenimento della spesa e recupero dell’efficienza sui costi delle forniture, servizi ed attività strumentali esternalizzate“.

C’è poi la sopracitata azione 12, la quale impone di riconciliare eventuali disallineamenti ed evitarne di nuovi. A seguire l’azione 13 impone “l’introduzione di un sistema di monitoraggio periodico dell’andamento della gestione attraverso la definizione di contenuti specifici da inserirsi nella Relazione sul governo societario, da attuarsi a cura dell’’organo amministrativo della società in house in caso di crisi e/o squilibrio strutturale e/o temporaneo del bilancio per tutta la durata del piano“. E ancora l’azione 15 impone la rimodulazione dei contratti di servizio, mentre l’azione 16 chiude i rubinetti sul conferimento di incarichi esterni.

“Rispetto delle azioni chiave per sostenibilità del piano di riequilibrio”

C’è poi l’azione 17, la quale prevede “l’obbligo per le società partecipate di riduzioni di specifiche tipologie di spesa (p.e. spese di rappresentanza, sponsorizzazioni, etc)“, mentre l’azione 18 riguarda le politiche del personale delle società partecipate, “con l’obiettivo di riduzione dei costi relativi alla contrattazione di secondo livello“. L’azione 19 interessa nello specifico Amat e la definizione stragiudiziale, già avvenuto, del contenzioso tributario.

Infine, l’azione 20si riferisce al controllo della gestione dei servizi ed attività rese da Rap per il servizio di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, che prevede l’integrale copertura dei relativi costi secondo la metodologia ARERA“. In tal senso, il Collegio dei Revisori ricorda che “il rispetto di tali azioni è fondamentale ai fini del mantenimento degli equilibri di bilancio da parte della capogruppo Comune di Palermo sia nel breve che nel lungo periodo oltre al rischio che il mancato rispetto potrebbe arrecare alla credibilità dell’intero piano di equilibrio ancora al vaglio dell’approvazione da parte della Corte dei Conti“.

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