Martedì nero per il trasporto pubblico a Palermo. I lavoratori di Amat hanno convocato uno sciopero di quattro ore per protestare contro i ritardi che hanno contraddistinto la redazione del nuovo piano industriale e del futuro contratto di servizio. Secondo quanto stabilito, autobus e tram si fermeranno dalle 10 alle 14, mentre gli amministrativi cesseranno le attività nelle ultime quattro ore di turno. Una protesta convocata dai sindacati Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Orsa, Ugl e Cobas, i cui rappresentanti sindacali hanno deciso di realizzare un sit-in davanti alla Prefettura per chiedere un incontro chiarificatore alle istituzioni. Quello di oggi è il quarto sciopero dei lavoratori di Amat da inizio 2024. La mobilitazione di oggi segue alle precedenti proteste realizzate a gennaio, febbraio ed aprile.
Sciopero dei lavoratori Amat: le motivazioni
I lavoratori rimproverano infatti al management aziendale e all’Amministrazione Comunale gli eccessivi ritardi nella definizione del piano industriale e del contratto di servizio. Documenti ritenuti chiave non solo per la programmazione delle attività della società nel prossimo triennio, ma anche e soprattutto in vista del rinnovo dei cosiddetti accordi di secondo livello. Diritti dei lavoratori che fanno riferimento ad una serie di benefit quali godimento degli straordinari, premi produzione e soprattutto buoni pasto. Dal Comune era filtrato ottimismo, ma ad oggi non c’è nulla messo nero su bianco.
Questioni che si ricollegano ad un altro problema critico, ovvero quello della carenza di personale. Amat, così come altre società Partecipate del Comune di Palermo, è a ranghi ridotti. Ne sanno qualcosa dalle parti dell’officina di via Roccazzo che, dopo la fine dei contratti dei 37 ex lavoratori interinali, è rimasta a corto di meccanici ed elettrauti. Dall’azienda sono state avviate le relative procedure di concorso per assumere nuovo personale, ma le stesse sono ancora in corso di svolgimento. C’è poi il tema del passaggio a full-time di alcune categorie di dipendenti storiche, come ad esempio i 120 ausiliari del traffico. Nonostante le rassicurazioni infatti, ad oggi non sono giunte novità. Fatto per il quale, ancora una volta, i lavoratori hanno deciso di incrociare le braccia e scendere in piazza.