Polpi, granchi e aragoste sono in grado di provare dolore e sofferenza, dimostrando di avere un certo grado di sensibilità alla pari di altri esseri viventi protetti per legge. A giungere a questa conclusione sono esperti della rinomata London School of Economics che hanno incrociato 300 studi scientifici incentrati sul grado di percezione dei cefalopodi (come polpi, calamari e seppie) e decapodi (come granchi, aragoste e gamberi di fiume).
“La scienza ora è chiara sul fatto che i decapodi e i cefalopodi possono provare dolore e quindi è giusto che siano tutelati da questo fondamentale atto legislativo” ha affermato il ministro del benessere degli animali Lord Zac Goldsmith.
Concretamente, sottolinea la ricerca della London School of Economics, significa che aragoste e granchi non dovrebbero essere bolliti vivi. Inoltre vanno adottate migliori pratiche per il trasporto, lo stordimento e la macellazione di decapodi e cefalopodi.
Il rapporto ha utilizzato otto diversi modi per misurare la sensibilità, tra cui la capacità di apprendimento, il possesso di recettori del dolore, le connessioni tra i recettori del dolore e alcune regioni del cervello, la risposta ad anestetici o analgesici e comportamenti tra cui il bilanciamento della minaccia con l’opportunità di ricompensa e la protezione contro lesioni o minacce.
Negli octopodi sono state trovate prove “molto forti” di senzienza e prove “forti” nella maggior parte dei granchi. Per altri animali di questi due gruppi, come calamari, seppie e aragoste, gli studiosi hanno trovato prove “sostanziali ma non forti”.
Il recente documentario di Netflix “My Octopus Teacher” ha mostrato le abilità uniche dei polpi. La struttura del cervello dei polpi è molto diversa da quella degli umani, ma ha alcune delle stesse funzioni dei cervelli dei mammiferi, come le capacità di apprendimento, inclusa la capacità di risolvere problemi e forse addirittura la capacità di sognare.