Si insedieranno ufficialmente giovedì, in occasione della prima seduta della diciottesima legislatura, i 70 parlamentari regionali eletti lo scorso 25 settembre e si procederà all’elezione del nuovo presidente dell’Ars.
In base al regolamento parlamentare, per essere eletto allo scranno più alto di Sala d’Ercole alla prima votazione è necessario ottenere la preferenza da parte dei 2/3 dei componenti, in pratica bisognerà ottenere 46 voti. Nel caso in cui nessuno raggiunga questo risultato, nella stessa giornata si procederà alla seconda votazione durante la quale il quorum si abbassa a 36, ossia la maggioranza assoluta dei componenti del parlamento. Se neppure alla seconda votazione ci sarà la “fumata bianca“, l’aula tornerà a riunirsi il giorno successivo, venerdì. Alla terza votazione non servirà più la maggioranza assoluta dei componenti del parlamento, cioè 36, ma la maggioranza assoluta dei votanti: dunque potrebbe essere sufficiente anche un numero inferiore di preferenze rispetto a 36 (ad esempio se i votanti fossero 60, il quorum sarebbe pari a 31 preferenze).
Se neppure in questo caso si dovesse riuscire ad eleggere il nuovo presidente, nella stessa giornata di venerdì si procederà alla quarta votazione con un ballottaggio tra i due candidati più votati nel corso della terza votazione: chi tra loro avrà più preferenze, sarà il nuovo presidente dell’Ars. Alla seduta di insediamento le funzioni di presidente pro-tempore dell’Ars saranno affidate al deputato più anziano, che è Giuseppe Laccoto.