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Il fatto

Elezioni, un mese dopo il voto mancano ancora eletti a Catania e Messina

martedì 25 Ottobre 2022

Mentre a Roma, un mese dopo l’election day, si è già formato il governo Meloni e le Camere hanno votato gli uffici di presidenza, a Palermo tutto è fermo. 

Si, perchè qui devono ancora essere proclamati 21 deputati: 13 a Catania e 8 a Messina. Così a distanza di un mese dal voto tutto è paralizzato: niente Assemblea siciliana e niente governo, col presidente della Regione, Renato Schifani, da quasi due settimane con in mano tutte le deleghe.

Gli uffici circoscrizionali di Catania e Messina stanno ancora verificando le schede per via di una serie di errori emersi in alcune sezioni delle due province. Solo dopo che l’ufficio centrale proclamerà tutti gli eletti, la segreteria generale dell’Assemblea potrà organizzare l’accoglienza dei 70 neo-deputati e a seguire la convocazione della prima seduta parlamentare della XVIII legislatura con l’elezione del presidente dell’Assemblea.

All’insediamento dell’Ars è legato a stretto filo Schifani: una norma di due anni fa prevede che a partire da questa legislatura gli assessori nominati dal presidente della Regione debbano giurare davanti all’Ars prima di potersi insediare e assumere le piene funzioni.

Secondo quanto si apprende, gli eletti a Messina dovrebbero essere convocati per il ritiro degli attestati giovedì prossimo mentre a Catania la cerimonia potrebbe svolgersi domani, ma si tratta solo di atti formali. Dopo che l’ufficio centrale di Palermo attribuirà i seggi (ormai ha tutti i verbali in mano) scatterà il termine dei 20 giorni entro cui bisognerà convocare la prima seduta dell’Assemblea regionale siciliana per l’elezione del presidente e dell’ufficio; qualche giorno prima invece si svolgerà la cerimonia per l’accoglienza dei neo-deputati, per la quale l’amministrazione di Palazzo dei Normanni sta lavorando da giorni, così come per la predisposizione degli uffici che ospiteranno i nuovi gruppi parlamentari, sulla carta nove.

Per la prima seduta dell’Ars si fanno due ipotesi: il 7 o l’8 novembre oppure il 14 o il 15 novembre. A questo punto, i fari sono puntati sul presidente della Regione, Renato Schifani: probabile che il governatore acceleri sulla composizione della giunta. I ritardi per il riconteggio delle schede e la nuova norma che impone il giuramento degli assessori in Assemblea hanno costretto Schifani, proclamato due settimane fa, ad agire in totale solitudine, assumendosi tutte le deleghe non senza difficoltà nella gestione delle emergenze.

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